
Ecco Atlas, così OpenAI lancia la sfida titanica a Google Chrome
La sfida è di quelle titaniche: provare l’attacco al fortino di Google Chrome. Ma OpenAI, produttore di ChatGPT, sembra avere le spalle già piuttosto larghe. Ed è per questo che l’annuncio arrivato nelle ultime ore, ha già tutti i crismi della svolta. Sam Altman, in una diretta su YouTube, ha svelato il primo browser web di OpenAI. Si chiama Atlas, e segna l’ingresso ufficiale dell’azienda con sede a San Francisco in uno dei campi più affollati e strategici del mondo digitale: quello dei browser per l’accesso al web.
Un mondo dominato da sempre da Google. Ma ora l’obiettivo è chiaro: trasformare l’intelligenza artificiale in una nuova porta d’accesso a internet, spostando il baricentro della ricerca online dalle parole chiave ai dialoghi naturali.
Altman lo ha definito una «opportunità rara, che si presenta una volta ogni decennio, per ripensare cosa può essere un browser e come usarlo». L’idea, in sostanza, è che Atlas diventi molto più di un semplice browser, e diventi una specie di assistente capace di esplorare la rete in autonomia, di interpretare le richieste degli utenti e di restituire risposte già elaborate, senza costringerli a passare da un sito all’altro.
Certo, una situazione che va ad infrangere il vecchio patto di Internet (tu crei il contenuto, e il motore di ricerca lo indirizza il traffico sul tuo sito). Questo è un capitolo molto delicato, e il lancio di Atlas, di fatto, ne acuisce l’urgenza.
Il nuovo browser debutta sui computer di Apple (i MacBook), con il rilascio previsto prossimamente anche per Windows, iOS e Android. Tra le funzioni più avanzate c’è una modalità chiamata “agent mode”, che consente all’AI di navigare per conto dell’utente. Cosa significa? In sostanza che Atlas può cliccare, leggere e riassumere le informazioni presenti online, spiegando passo passo cosa sta facendo e da dove prende i dati. «Sta usando internet al posto tuo», ha detto Altman durante la presentazione in video.
Fonte: Il Sole 24 Ore