Ecco Gemini 2.5 Deep Think: l’AI di Google dal “pensiero profondo”

Ecco Gemini 2.5 Deep Think: l’AI di Google dal “pensiero profondo”

È la versione più avanzata (per il momento) del modello Gemini 2.5 e la sua prerogativa si può sintetizzare così: affrontare problemi complessi con una capacità di ragionamento mai raggiunta fino a oggi. Deep Think, che Google ha iniziato a rendere disponibile solo per gli abbonati al piano AI Ultra (249,99 dollari al mese) tramite pulsante dedicato nella barra dei prompt, diventa quindi un “add on” a tutti gli effetti dopo il battesimo ufficiale avvenuto in occasione di I/O 2025 e si propone come lo strumento LLM più performante in fatto di “problem solving” grazie a un approccio basato sul cosiddetto pensiero parallelo. Più tempo per pensare e una profondità di analisi che fa un nuovo passo in avanti sono dunque i cardini di una tecnologia in grado di esplorare simultaneamente molteplici ipotesi contemporaneamente, valutandole e combinandole fra loro nel tempo, per giungere alla soluzione più efficace e più coerente.

Campione di matematica

Altri modelli di Gen AI, come Grok 4 (il tool più avanzato della xAI di Elon Musk) hanno già integrato i benefici del “parallel thinking ma alcuni dei benchmark più noti in questo ambito (per esempio LiveCodeBench, un test dedicato alla programmazione) hanno riconosciuto a Gemini 2.5 Deep Think doti prestazionali ben superiori rispetto a quelle mostrate in sede di presentazione qualche mese fa. La sua abilità, come hanno riportato diversi siti tech in queste ore, si manifesta in modo particolare per problemi scientifici e matematici di elevata complessità. In una demo, Deep Think ha raggiunto infatti risultati equivalenti a una medaglia di bronzo dell’International Mathematical Olympiad (IMO) 2025, un traguardo notevole per un modello utilizzabile quotidianamente.

In cima alla graduatoria di questo benchmark c’è infatti una variante accademica di questo modello, che può richiedere ore per giungere a una risposta, mentre la release attuale è più rapida, conserva la profondità di ragionamento e genera risposte più lunghe, articolate e raffinate, anche grazie alla compatibilità con strumenti come Google Search. Guardando alle attuali capacità messe in campo dai vari attori dell’AI generativa, insomma, la nuova intelligenza multi-agente di Google supera quella di OpenAI o3 e di Grok 4 in tutti i test ufficiali di dominio pubblico, alzando ulteriormente l’asticella anche nell’ambito della scrittura di codice, dove a fare la differenza è l’architettura “sparse Mixture-of-Experts” (impiegata anche in GPT-4 e nelle versioni più avanzate di Mixtral), in grado di attivare selettivamente i parametri migliori per ogni token.

Gli ambiti d’utilizzo

La chiave del funzionamento di Deep Think è come detto quella del “pensiero parallelo”, ovvero sia la capacità dell’AI di non seguire un unico percorso logico ma di valutare simultaneamente una moltitudine di idee, un approccio che regala al modello Gemini un tempo di inferenza (denominato “thinking time”) significativamente maggiore, inducendolo ad esplorare percorsi di ragionamento estesi e assumendo di conseguenza maggiori nozioni per risolvere problemi in modo più intuitivo, creativo ed efficiente. Le potenzialità dello strumento, come osservano alcuni addetti ai lavori, sono evidenti soprattutto in “task” che richiedono uno sviluppo iterativo come la progettazione di un sito Web, dove Deep Think ha dimostrato di poter migliorare sia l’estetica sia la funzionalità, e l’ottimizzazione del codice. In generale, come hanno confermato da Google, la tecnologia sfrutta a tecniche di “reinforcement” learning sviluppate appositamente per incoraggiare ragionamenti più lunghi e articolati, essenziali per elevare il livello di accuratezza in problemi matematici avanzati o interpretare testi scientifici particolarmente complessi.

Fonte: Il Sole 24 Ore