Ecco la mappa delle semplificazioni in arrivo dalla Ue per il mondo finanziario

Ecco la mappa delle semplificazioni in arrivo dalla Ue per il mondo finanziario

Gli interventi della Ue sulle tematiche finanziarie e degli investimenti costituiscono una massa notevole, con legislazioni distinte su tanti argomenti (come si può notare dalla ricognizione fatta da Aipb, l’associazione dei private banker italiani, per Plus24). La ripresa dalla pausa estiva avrà una accelerazione perché la presidenza danese proprio in questo periodo potrà dare la propria impronta alle attività dell’Unione. L’ampio ventaglio di provvedimenti che si può notare dalla grafica (peraltro influenti solo sul mondo degli investimenti, non su altri aspetti del mondo finanziario) è molto frammentario. Come spiega Marco Ventoruzzo dell’Università Bocconi: «C’è un approccio a patchwork e mancanza di coerenza, la regolamentazione finanziaria europea procede spesso in modo spezzettato, senza un lavoro di più ampio respiro che metta insieme i vari elementi della disciplina in un insieme più coerente, ma anche in definitiva più semplice per gli operatori. Sarebbe auspicabile un salto in avanti e la capacità di ragionare su un testo unitario»

Gli interventi più vicini

Prima dell’estate Plus24 aveva ricordato come in questo autunno si aspetta una ripresa di due dossier molto importanti: la Ris (retail investment strategy) e Fida (Financial data access) sull’open finance. Antonella Massari, segretario generale di Aipb, spiega: «Una grande attenzione va riservata alla Savings & Investments Union (Siu), dalla quale auspichiamo una maggiore armonizzazione regolamentare e un regime fiscale più vantaggioso per chi investe con una prospettiva di lungo periodo. Sulla Retail Investment Strategy (Ris) ci auguriamo che venga valorizzato il ruolo della consulenza professionale, leva fondamentale per orientare gli investitori in modo consapevole. Per quanto riguarda la normativa Antiriciclaggio (AML), riteniamo essenziale che il private banking non venga considerato automaticamente sinonimo di maggiori rischi, alla luce della tracciabilità delle operazioni e della relazione fiduciaria con la clientela». Ma anche Fida viene vista come un intervento che può portare innovazione e personalizzazione dei servizi, ma richiede adeguate tutele sia per gli operatori di mercato sia per i clienti, a protezione della qualità dei servizi e della riservatezza dei dati.

Le questioni per il mondo degli investimenti

Dal punto di vista di testi organici, Roberta D’Apice, Direttore Affari Legali e Regolamentari di Assogestioni, segnala l’importanza di un regolamento unico Europeo dell’Asset Management. Nonostante l’armonizzazione raggiunta a livello normativo, permangono divergenze nelle interpretazioni nazionali, nelle prassi di vigilanza e nei requisiti operativi, che compromettono gli obiettivi fondamentali di un mercato unico europeo dei capitali: «Sarebbe opportuno avviare un processo di riorganizzazione e codificazione organica della normativa europea sul risparmio gestito fondato su principi di semplificazione e stabilità delle regole, senza riaprire gli accordi politici già raggiunti e senza generare nuovi oneri per gli operatori».

Un altro punto che si pone è quello della maggiore uniformità delle prassi di sorveglianza da parte delle autorità nazionali. Si è molto parlato nei mesi scorsi di una “super Esma” che in qualche modo diventi un’authority europea unica. Secondo Assogestioni: «Nel mondo del risparmio gestito il forte accentramento delle funzioni di vigilanza in capo a un’unica autorità europea rischia di introdurre complessità aggiuntive, con impatti negativi sull’efficienza operativa degli operatori e sulla flessibilità dell’azione di vigilanza. Per questo Assogestioni ritiene più efficiente rafforzare il coordinamento e la convergenza regolamentare tra autorità nazionali; migliorare la condivisione e l’interoperabilità dei dati tra autorità competenti; definire un quadro comune europeo per la vigilanza sulle attività extra-UE dei gestori; rafforzare i meccanismi di enforcement».

Fonte: Il Sole 24 Ore