Ecco perché la Cina rilancia l’accordo sugli investimenti con la Ue

Ecco perché la Cina rilancia l’accordo sugli investimenti con la Ue

Guarda chi si rivede, l’accordo bilaterale sugli investimenti tra Unione Europea e Cina. Sette anni di negoziati estenuanti finiti nel nulla, infatti il Comprehensive agreement on investment (CAI) non è stato mai ratificato. A ripescarlo dalla ghiacciaia in cui era finito da quattro anni a questa parte, dopo la firma nel bel mezzo del Covid tra Xi Jinping, Angela Merkel, Emanuel Macron, è stato il Mofcom il ministero del Commercio cinese che ieri ha segnalato nuove prospettive per un accordo commerciale o di investimento con l’Unione europea, sollevando l’idea di un ripresa di negoziati per un accordo simile al patto di investimento del 2021.

Una frase che lancia un ramoscello di ulivo agli europei ma che, al tempo stesso, dimostra quanto anche Pechino sia conscia del fatto che il quadro generale è cambiato e che quell’accordo non è più al passo coi tempi.

La Cina, però, nonostante il pessimo Summit a luglio tra le rappresentanze cinesi ed europee nella capitale, considerato il punto più basso dei rapporti bilaterali proprio nell’anno dei festeggiamenti dei 50 anni dalle relazioni diplomatiche), ha mandato un segnale di riconciliazione, quasi a costringere l’Europa a dire da che parte sta sullo scacchiere e se vuol trovare una sua strada per regolamentare i rapporti con la Cina.

Oggi viene resa nota la bilancia commerciale cinese e di certo si vedrà che la quota di mercato europea si è ulteriormente ristretta.

Fonte: Il Sole 24 Ore