Effetto Mps su Mediobanca Private Banking
La notizia dell’uscita da Mediobanca Private Banking di Alessandro Vagnucci, managing director & deputy head presso Mediobanca, in poche parole il numero due dopo Angelo Viganò è destinata a lasciare un segno. Il manager avrebbe rassegnato le dimissioni ieri. All’indomani della nomina dei nuovi vertici di Mediobanca (Melzi d’Eril amministratore delegato e Grilli presidente) sono indubbiamente dimissioni destinate ad avere un peso. Vagnucci, oltre ad avere un portafoglio importante, era anche un manager che coordinava altri professionisti che potrebbero seguire a breve il suo esempio. A nulla servono i patti di concorrenza per bloccare queste uscite soprattutto quando la destinazione, come si racconta, è una realtà (Intesa San Paolo Private Banking) in grado di far fronte a questa e altre uscite. Per interrompere l’emorragia di uscite è molto probabile che il bonus promesso da Lovaglio a chi resta deve essere bello consistente. Quando le avvisaglie dell’effetto Opas iniziavano a sentirsi già a giugno da Mediobanca P.B. era uscito Gianluca Piacenti, entrato in Fideuram, dopo aver ricoperto il ruolo di managing director, focalizzato sul segmento della clientela ultra high net worth (Uhnwi) per il Centro e Sud Italia. Piacenti gestiva un portafoglio di circa 1 miliardo di euro e la sua entrata in Fideuram è stata vista come un rafforzamento per la divisione di wealth management del gruppo Intesa Sanpaolo. Dall’altra parte proprio lunedì il capo del wealth di Intesa San Paolo Private Banking, Lino Mainolfi, ha ribadito che il reclutamento di qualità è decisivo per continuare a crescere.
Il wealth di Mediobanca
Fino a prima dell’Opas sul campo operavano Mediobanca Private Banking che si rivolge alla clientela ultra ricca (104 banker, 10 filiali, 49,2 miliardi di masse inclusa Cmb Monaco e con un portafoglio medio di 310 milioni), diretta da Angelo Viganò. C’è poi Mediobanca Premier che si rivolge alla clientela affluent e private, diretta da Lorenzo Bassani a cui fanno capo due reti distributive, una di consulenti (693) e una di dipendenti (553) (47,9 miliardi di masse) dove in media i professionisti che operano fuori sede hanno un portafoglio di 31 milioni. Le attività gestite dalla divisione Wealth Management per conto della clientela ammontano a 112,1 miliardi (+13% anno su anno) e la raccolta annua (giugno 2024/giugno 2025) è stata di 11 miliardi.
Fonte: Il Sole 24 Ore