Egm ai raggi X: Icop con Palingeo vedrà un valore di produzione a 220 milioni
Riusciranno i nostri “eroi” di Icop (sigla che sta per Impresa Costruzioni Petrucco) a completare l’Opa su Palingeo senza dover alzare il prezzo di offerta, pari a 6 euro per azione? Si attende la pronuncia del Panel di Borsa Italiana, organo composto da 3 probiviri che può deliberare in materia e a cui si è rivolto l’investitore istituzionale Indépendance Am, titolare di una quota azionaria dell’8,49% in Palingeo. D’altra parte che il piccolo fondo francese credesse nelle prospettive di Palingeo risulta evidente dal fatto che era presente nel suo azionariato sin dall’Ipo all’Euronext Growth Milan avvenuta nel 2024 elevando poi la quota dal 4,36% all’8,59% a febbraio 2025 (la lieve discesa della partecipazione è dovuta all’incremento del capitale sociale di Palingeo per esercizio warrant).
Ma quale che sia il pronunciamento del Panel (il caso più recente, a ottobre 2024, riguarda l’Opa di Tinexta su Defence Tech Holding il cui prezzo di offerta, dopo la decisione del Panel, è stato elevato da 3,15 a 3,8 euro per azione), resta il fatto che Icop sta perseguendo una strategia di crescita per linee esterne che la porterà a essere uno dei principali operatori europei nel settore delle fondazioni speciali e dell’ingegneria del sottosuolo. Peraltro già ad aprile 2025 Icop (che si è quotata all’Euronext Growth Milan dopo Palingeo, rispettivamente a fine luglio e a metà febbraio 2024) era stata perfezionata la prima acquisizione post-Ipo, quella della statunitense Atlantic GeoConstruction Holdings (soluzioni geotecniche avanzate), per un enterprise value di 126 milioni di dollari.
I numeri
L’esborso per l’Opa su Palingeo (al prezzo attuale) sarà pari a massimi 19,9 milioni. Nel frattempo Icop, nel primo semestre 2025 – anche per l’incorporazione di Atlantic GeoConstruction – ha visto più che raddoppiare il valore della produzione da 78,6 a 160,1 milioni; l’ebitda è balzato del 56,9% a 26,9 milioni, l’ebit del 47,3% a 17,8 milioni e l’utile netto del 46,7% a 10,8 milioni. L’incremento dei margini reddituali (pur se molto elevato) è stato inferiore a quello dei ricavi soprattutto perché i costi per consumi di materie prime sono passati da 11,9 a 28,5 milioni ed il costo del personale da 10,4 a 24 milioni (il numero medio dei dipendenti è infatti passato da 323 a 719 unità).
L’incidenza di Atlantic GeoConstruction si può almeno in parte misurare considerando i soli ricavi (il valore della produzione comprende anche variazioni dei lavori in corso su ordinazione passati da 61,8 a 99 milioni), che sono balzati da 13,9 a 56,8 milioni di cui quelli generati extra-UE sono passati da 5,7 a 26,3 milioni (ma anche i ricavi in Italia sono aumentati da 8,1 a 30,5 milioni).
Includendo Palingeo il valore della produzione supererebbe 220 milioni
Al 30/6/2025 Icop evidenziava un indebitamento finanziario netto di 132,9 milioni (patrimonio netto di 92 milioni con un rapporto Debt/Equity di 1,44 volte), mentre a fine 2024, grazie ai proventi dell’Ipo (27,2 milioni), disponeva di liquidità netta per 12,2 milioni. Ovviamente la differenza è da attribuire all’acquisizione di Atlantic GeoConstruction. Icop, considerando anche Palingeo, ha elaborato dati aggregati pro-forma al 30/6/2025 che indicano un valore della produzione di 221,2 milioni e un ebitda di 36,9 milioni, con un numero di dipendenti che supererebbe le 1.100 unità.
Fonte: Il Sole 24 Ore