
Egm ai raggi X: nessun problema di dazi per Esautomotion
Mentre tutti (giustamente) si preoccupano dell’impatto dei nuovi dazi Usa sulle principali industrie nazionali ed europee, ci sono anche società export-oriented per le quali il principale mercato estero di sbocco non sono gli Stati Uniti. E no, non si tratta del comparto moda-lusso. Esautomotion, società della meccatronica, nel 2024 ha conseguito all’estero il 48,77% dei ricavi, ma le quote più significative hanno riguardato Cina (-9,3% a 5,5 milioni, 41,87% dei ricavi esteri), Turchia (-60% a 2,3 milioni, 17,1% dei ricavi esteri) e la penisola iberica (+3,9% a 2,1 milioni, 15,7% dei ricavi esteri). Gli Usa hanno pesato solo per 162.000 euro.
I numeri
E così Esautomotion non ha praticamente nulla da temere dai nuovi dazi. Purtroppo però è ovviamente soggetta alla volatilità del mercato turco e all’andamento del mercato cinese che, nell’ambito della meccatronica, ha elevato notevolmente la qualità dei prodotti interni rendendosi competitivo rispetto al resto del mondo. Di conseguenza nel 2024 Esautomotion ha visto scendere il giro d’affari del 23,8% a 27,2 milioni ed i margini in misura più che proporzionale (ebitda -52,7% a circa 4 milioni, ebit -73,6% a 1,6 milioni e utile netto -76,9% a 868.000 euro).
Ma il 2025 è iniziato positivamente. Nel primo semestre i ricavi del gruppo sono saliti del 6,4% a 15 milioni, e la percentuale non è affatto bassa visto che al 31/3/2025 era stata evidenziata ancora una flessione del 7,9% a 7,2 milioni; il secondo trimestre ha invece visto un incremento del 23,7% a 7,8 milioni. Questo andamento è dovuto all’acquisizione di nuovi clienti nel 2024, che hanno iniziato a contribuire ai risultati del gruppo nel 2025 (data la natura del business l’attivazione a regime degli ordinativi da parte di nuovi clienti richiede mediamente circa un anno), mentre è più debole la domanda da parte dei clienti “storici”.
Il gruppo dispone di liquidità ed ha acquistato un nuovo immobile
Esautomotion, al 30/6/2025, disponeva di liquidità netta per 3,1 milioni, in diminuzione rispetto ai 4,7 milioni di fine 2025 ma esclusivamente per effetto dell’acquisto per 1,6 milioni di un immobile da 2.500 mq a Villasanta (Monza Brianza), destinato a sostituire e potenziare l’attuale capannone in affitto della controllata Sangalli Servomotori Srl da settembre 2025 dando luogo a una maggiore efficienza produttiva (sarà reso possibile il rientro delle produzioni in outsourcing presso fornitori esterni, ed inoltre il nuovo stabilimento diventerà il punto di spedizione verso i clienti di Lombardia, Piemonte e Triveneto, ottimizzando quindi la logistica). La società prudenzialmente non ha distribuito dividendi a valere sull’esercizio 2024 e l’intero utile della capogruppo, pari a 1,2 milioni (superiore a quello consolidato dato che Sangalli Servomotori ha evidenziato una perdita netta di 150.000 euro), è stato destinato a riserve.
Nel 2024 sono stati effettuati investimenti in ricerca e sviluppo per 1,4 milioni (5,2% dei ricavi), relativi all’integrazione tra diverse tecnologie meccatroniche, all’incremento delle prestazioni, allo sviluppo e integrazione di nuovi dispositivi, sensori e componenti, allo sviluppo di nuove cinematiche, al miglioramento dell’efficienza energetica e alla “green transition” (sul nuovo impianto Sangalli Servomotori saranno installati pannelli solari per ridurre i consumi energetici) e a nuove linee di business complementari e sinergiche su motori ed azionamenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore