
Egm ai raggi X, per Svas Biosana ricavi in crescita del 21% nei primi sei mesi 2025
Mentre in Italia si conferma la legittimità del meccanismo del payback dei dispositivi medici (come stabilito da una sentenza del Tar del Lazio del 7 maggio 2025, che conferma l’obbligo per le imprese produttrici di coprire lo sforamento dei tetti di spesa regionali per il 2015 – 2018), le aziende del settore cercano, ove possibile, di diversificare la presenza geografica per poter alleggerire il peso degli esborsi previsti per il futuro a livello nazionale.
Ed è il caso di Svas Biosana, che grazie ad acquisizioni mirate ha progressivamente raggiunto una forte presenza nell’Europa dell’Est (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina ed ora Serbia). Nel primo semestre 2025 la società di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, ha visto salire i ricavi del 21% a 70,4 milioni, di cui oltre la metà (37,3 milioni) riferiti alle controllate Mark Medical e Bormia che commercializzano dispositivi medici in Est Europa (+28,5% a 25,7 milioni per Mark Medical e +27,5% a 11,6 milioni per Bormia). Le due controllate hanno beneficiato anche del contributo di Hermes Pharma Doo (per 3,1 milioni, inclusa in Mark Medical) e Megapharm Doo (per 1,2 milioni, inclusa in Bormia), entrambe società serbe che commercializzano dispositivi medici.
Hermes Pharma (focalizzata soprattutto sui prodotti legati a cardiologia e cardiochirurgia) e Megapharm sono state acquisite il 10 marzo 2025 rispettivamente per 3,5 milioni (più un earn-out di 148.200 euro già pagato a valere sui risultati conseguiti) e 3 milioni (più un earn-out di 124.900 euro già pagato a valere sui risultati conseguiti). Residuano da pagare ulteriori quote di earn-out (nel 2026) per circa 250.000 euro complessivi.
I numeri
Al 31/12/2024 Svas Biosana evidenziava un indebitamento finanziario netto di 26,8 milioni, in aumento rispetto ai 23,8 milioni alla stessa data del 2023 (a seguito degli investimenti effettuati negli stabilimenti di Somma Vesuviana e Ottaviano, del pagamento di un monte dividendi di 1,06 milioni, 0,3 euro per azione, e di buy-back per 589.000 euro, in parte però relativi al 2023). Dato che a fine 2024 il patrimonio netto della società ammontava a 62,8 milioni il rapporto Debt/Equity era pari a 0,43 volte, quindi su livelli piuttosto contenuti, anche i citati esborsi per le due neo-acquisite (oltre al consolidamento dei rispettivi debiti che a fine 2023, ultimo dato disponibile, ammontavano complessivamente a 830.000 euro) non dovrebbero dar luogo a preoccupazioni sulla solidità finanziaria del gruppo.
Minibond come fonte di finanziamento alternativa al credito bancario
Svas Biosana, a inizio dicembre 2024, ha emesso un prestito obbligazionario da 6 milioni con scadenza nel 2031. Questo bond, di cui non è stato reso noto il tasso d’interesse, fa parte del programma RedFish Basket Bond e l’investitore senior è Banca Finint; è destinato a rafforzare la presenza internazionale e all’innovazione di prodotto (medicazioni, gel, kit medici). Il gruppo non è nuovo al ricorso ai minibond come strumento complementare al finanziamento bancario, dato che nel 2023 erano stati emessi due bond per complessivi 13 milioni, con scadenza nel 2029, il cui introito è stato destinato, tra l’altro, alla costruzione di un nuovo stabilimento produttivo a Somma Vesuviana ed allo sviluppo di diverse linee produttive per la produzione di ausili assorbenti per incontinenza, oltre al rafforzamento della presenza commerciale di Mark Medical in Est Europa. Ed altre emissioni erano state poste in essere in precedenza, quando Svas Biosana, non ancora all’Euronext Growth Milan, faceva parte del programma Elite di Borsa Italiana.
Fonte: Il Sole 24 Ore