Egm ai raggi X: Saccheria Franceschetti punta su estero e sostenibilità

Egm ai raggi X: Saccheria Franceschetti punta su estero e sostenibilità

Nell’esercizio 2024, grazie a questa strategia, i ricavi erano scesi solo dello 0,6% a 17,68 milioni (anche in questo caso con una diminuzione solo nel segmento dei “fertilizer bags”), ed anche i margini reddituali hanno presentato una sostanziale tenuta, con l’ebitda sceso dell’8,2% a 2,1 milioni, l’ebit del 9,2% a 1,6 milioni e l’utile netto del 6,9% a 1,03 milioni grazie a oneri finanziari netti in diminuzione da 270.000 a 124.000 euro. Le voci di costo che hanno evidenziato il maggiore incremento nel 2024, non a caso, sono state quelle relative ai trasporti e alle spese doganali. Sono stati anche sostenuti oneri per incentivi all’esodo (volontario) per circa 129.000 euro, riferiti a 10 dipendenti.

Struttura finanziaria solida con un basso indebitamento

La società, al 31/12/2024, evidenziava un indebitamento finanziario netto di soli 516.000 euro a fronte di 1,2 milioni a fine 2023; e al 31/3/2023 il dato è ulteriormente sceso a 0,2 milioni. Certo, il 14 maggio 2025 è stato pagato agli azionisti un monte dividendi di circa 533.800 euro (escluse ovviamente le 106.500 azioni proprie, in parte destinate al piano di stock grant 2025- 2027 approvato dall’assemblea del 24 aprile 2025), ma ciò non inficia sicuramente la solidità finanziaria dell’azienda il cui patrimonio netto al 31/12/2024 ammontava a 9,9 milioni. Nessun potenziale problema quindi per la prevista espansione per linee esterne, anche se al momento appare lontano il potenziale apporto che giungerebbe dall’ultimo periodo di esercizio dei warrant (il prezzo è di 1,621 euro per azione, molto superiore alle attuali quotazioni).

Il futuro? Si è detto che le difficoltà di trasporto marittimo rimangono e per il momento il Development Road Project, ambizioso corridoio terrestre (ferrovia e autostrada) alternativo al Canale di Suez annunciato dagli Emirati Arabi Uniti, è solo un progetto. E probabilmente non potrebbe comunque sostituire in toto i trasporti navali.

Avviate numerose azioni in tema di sostenibilità

Così Saccheria Franceschetti ha la necessità di distinguersi dall’accanita concorrenza in altro modo. A fine aprile 2024 ha adottato lo status di società benefit (aggiungendo tale qualifica alla denominazione sociale, cosa che non è obbligatoria) ed intende iniziare a redigere un vero e proprio bilancio di sostenibilità anche se per le sue dimensioni non rientra in alcun obbligo legale. Per ora ha redatto una relazione d’impatto 2024 e la Vice Presidente e Amministratrice Delegata Luisa Franceschetti è stata anche nominata responsabile d’impatto.

La società prosegue nella commercializzazione del brand “Sackmonarchy” (borse ottenute da scarti di lavorazione, disegnate internamente e vendute solo on-line), impiega esclusivamente energia rinnovabile ottenuta dal proprio impianto fotovoltaico o acquistata da aziende “certificate green”, e a maggio 2025 ha ottenuto da Textile Exchange la certificazione “Global Recycled Standard” che attesta l’impiego nei prodotti di almeno il 20% di materiali riciclati. Questo è uno degli obiettivi 2025 che Saccheria Franceschetti si era proposta nella relazione d’impatto. Per il momento non è stato raggiunto un punteggio B Impact Assessment tale da poter richiedere la certificazione B Corp, ma ci si sta lavorando.

Fonte: Il Sole 24 Ore