Eleonora Duse, diva per sempre

Il prossimo 21 aprile cadrà in centesimo anniversario dalla morte di Eleonora Duse. Nata a Vigevano il 3 ottobre del 1858 in una famiglia di attori clodiensi, Duse è stata la più grande attrice di teatro del secolo scorso. E che si tratti di una ricorrenza importante è dimostrato dalle tante iniziative nate per celebrarne la carriera a cominciare dall’inserimento di tale anniversario da parte dell’Unesco nell’elenco degli avvenimenti a cui l’ente sarà associato nel biennio 2024-2025.

Il Vate

Straordinaria primadonna del teatro italiano, di cui è stata indiscussa ambasciatrice nel mondo, Eleonora Duse ha indissolubilmente legato la sua vita a quella del poeta Gabriele D’Annunzio con il quale ha vissuto un amore tormentato che ha appassionato gli italiani all’inizio del Novecento. Una storia vissuta tra Roma – dove si incontrarono per la prima volta nel 1882 – e Settignano, vicino Firenze, dove i due artisti costruirono il loro nido d’amore. E mentre l’attrice trionfava nei teatri d’Italia e d’Europa, il futuro Vate – allora giovane diciannovenne – furoreggiava nei salotti della Capitale. Sarà solo tredici anni dopo il loro primo incontro che inizierà la loro travagliata storia d’amore terminata nel 1904. Eleonora Duse, già celebre e acclamata in Europa e nel mondo, portò sulle scene i drammi dannunziani (Il sogno di un mattino di primavera, La Gioconda, Francesca da Rimini, La città morta, La figlia di Iorio) facendoli conoscere in giro per il mondo, finanziandone la produzione oltre che impersonandone la protagonista femminile. Ma anche l’attrice fu resa immortale dal poeta con la sua opera che, tra le altre, da lei fu ispirato per comporre “Alcyone”, la sua raccolta di poesie più celebre.

Le due divine

Celeberrimo almeno quanto quello amoroso è il capitolo della acerrima rivalità che la Duse visse con l’altra grande attrice del tempo, la francese Sara Bernarht che D’Annunzio le preferì quale attrice protagonista per portare in scena a Parigi la prima di “La città morta”.Una competizione fatta di colpi sottili, con parole usate a volte con ironia e molto spesso con sarcasmo, che D’Annunzio alimenta, accrescendo il conflitto tra queste due divine che hanno fatto del teatro la loro stessa esistenza. Entrambe rivoluzioneranno la teatralità del soggetto-personaggio raccontando sempre se stesse. Sarà il grande George Bernard Show a dipanare la disputa, decretando in qualche modo la maggiore grandezza dell’attrice italiana. E non solo. Uno dei grandi meriti della Duse stato quello di ammodernare il teatro anche dal punto di vista “manageriale”, elaborando strategie artistiche innovative e dirigendo la propria compagnia teatrale con piglio manageriale, assumendo anche la funzione di regista e direttrice artistica. Tanto da diventare un punto di riferimento per le più eminenti personalità del tempo nel teatro, da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan.

Fonte: Il Sole 24 Ore