
Elkann: «E-Car europee e regole intelligenti per non soffocare l’industria»
Per John Elkann il futuro dell’automotive europeo si gioca su due fronti: da un lato un’elettrificazione senza imposizioni, con investimenti concreti e una visione a lungo termine; dall’altro, la necessità urgente di un quadro regolatorio più intelligente, che non soffochi l’industria, ma la aiuti a prosperare. Intervenuto all’Automotive News Europe Congress di Torino, nella cornice del Museo Nazionale dell’Automobile in Italia, il presidente di Stellantis ha delineato una posizione netta: «Abbiamo in programma 14 nuovi lanci di auto elettriche. Il nostro impegno verso l’elettrificazione è molto forte. Ma dev’essere una transizione che risponde ai desideri e ai bisogni delle persone».
Secondo Elkann, la libertà di scelta resta un principio cardine. Combustione, ibrido o elettrico, secondo il presidente di Stellantis il goal è offrire auto che i clienti vogliono davvero, e tener conto della decarbonizzazione reale. «Per esempio, aiutare a sostituire una vecchia Euro 3 con una Euro 6 può avere più impatto ambientale che passare da Euro 6 a un’elettrica».
A preoccupare John Elkann è il peso crescente della regolamentazione prodotta a Bruxelles: «Da qui al 2030 sono previste 120 nuove normative. Oltre il 25% dei nostri ingegneri lavora solo sulla compliance. Non crea valore aggiunto, ma contribuisce all’aumento dei costi». Il confronto con il passato allarma: «La Fiat 500 di prima generazione pesava circa 400 chili, quelle che produciamo ora sono tre volte più pesanti. Ovviamente adeguare il peso delle vetture non è una cosa buona per l’ambiente. Per questo occorrono regole intelligenti».
Regole smart. Per proporre modelli più accessibili. L’esempio evocato è quello delle K-car giapponesi, piccole ed efficienti, che rappresentano il 40% del mercato del Sol Levante. Il presidente di Stellantis ha sottolineato che «è importante che l’Ue e i maggiori paesi costruttori di auto, come Italia, Germania, Francia e Spagna, siano davvero consapevoli di come possono usare in modo intelligente la regolamentazione. E di come potrebbero creare una nuova categoria di vetture, le E-Car, che farebbero anche bene all’ambiente». Elkann cita la Pandina, la Fiat più venduta in Italia, come simbolo di accessibilità e successo. «Vorremmo che la prossima generazione fosse altrettanto emozionante e alla portata di tutti».
Sul piano industriale, Stellantis continua a investire con decisione, anche nelle gigafactory per batterie. E fondamentale, in questa fase di transizione, è anche la leadership. Elkann non ha dubbi sulla scelta del nuovo ceo Antonio Filosa: «Ha grande empatia, comprende le persone. E Stellantis è fatta di persone. Filosa capisce e conosce molto bene tutto il processo che riguarda le auto, dalla produzione alla vendita. Noi vogliamo costruire grandi auto che piacciano e avere un ceo che sappia fare questo è molto importante», sostiene Elkann, spiegando infine che «la sua esperienza in Brasile e Argentina è importante ed è una cosa di cui avevamo bisogno».
Fonte: Il Sole 24 Ore