Enel, i ricavi 2022 balzano del 64% a oltre 140 miliardi

Enel ha chiuso il 2022 in ripresa rispetto alla prudenza mostrata in occasione dei conti dei 9 mesi dello scorso anno. Il cda della società ieri ha approvato un preconsuntivo che evidenzia un Ebitda in aumento del 2,6%, a quota 19,7 miliardi, al di sopra del target comunicato a novembre per la fine dell’anno e pari a 19,6 miliardi. I numeri evidenziano anche un sensibile miglioramento dell’indebitamento netto, che a fine novembre aveva raggiunto la soglia dei 69,7 miliardi: al 31 dicembre si è attestato a 60,1 miliardi, contro 51,7 miliardi raggiunti a fine 2021 (+16,2%). Questo risultato è in linea con le stime che il gruppo aveva dato per fine anno sul debito, proponendo un range tra 58 e 62 miliardi.

Le cessioni e il debito

Alla riduzione dell’esposizione finanziaria hanno contribuito dismissioni del valore di almeno 3,5 miliardi, ma continua a pesare l’effetto delle misure governative per l’emergenza varate in Italia, Spagna e Romania, che hanno fatto aumentate di 8 miliardi il capitale circolante. Resta da vedere se il lieve miglioramento dell’Ebitda consentirà di riassorbire la riduzione dell’utile netto rispetto ai target annunciati a novembre, quando era stato previsto un risultato netto ordinario tra 5 e 5,3 miliardi rispetto agli obiettivi precedenti di 5,6-5,8 miliardi. Si segnala, spiega la nota del gruppo, «che l’indebitamento finanziario netto ha registrato una riduzione significativa rispetto al 30 settembre 2022, per effetto dei positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, del parziale riassorbimento sul capitale circolante netto degli effetti generati da alcuni provvedimenti governativi, delle operazioni di dismissione degli attivi essenzialmente in Russia, Cile e Brasile, nonché per il miglioramento dei tassi di cambio nell’ultimo trimestre».

Starace: «Una prova di resilienza»

I risultati preliminari del 2022 «dimostrano la resilienza del gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un Ebitda ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas – ha commentato Francesco Starace, ad di Enel – Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria».

Le voci straordinarie

I ricavi ammontano a 140,5 miliardi di euro (+63,9%) . Essi includono il provento non ordinario derivante dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 miliardi di euro nonché i proventi ordinari derivanti dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group (in tutto circa 800 milioni), mentre i ricavi relativi all’esercizio 2021 includevano il provento ordinario, pari a 1,8 miliardi di euro, realizzato dalla cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber. Se si escludono i proventi straordinari del 2021 e del 2022, rileva la nota del gruppo, «l’Ebitda ordinario è in crescita di circa 1,5 miliardi di euro rispetto all’esercizio 2021. Tale risultato positivo è stato raggiunto grazie alle performance del margine integrato (1,4 miliardi di euro) quale risultante della combinazione dei business di Generazione termoelettrica e trading, Enel green power, Mercati Finali e Enel X, unitamente al positivo andamento di Enel Grids».

Fonte: Il Sole 24 Ore