Eni, conti solidi nel secondo trimestre. Descalzi: «Risultati eccellenti in uno scenario sfidante»
Il gruppo rivede al rialzo la generazione di cassa e le misure di mitigazione
Con un occhio al prosieguo dell’anno, Eni ha rivisto al rialzo, come detto, il Cffo adjusted atteso in aumento a circa 11,5 miliardi di euro (0,5 miliardi in più rispetto alla previsione iniziale) e anche sulle iniziative di cassa e le altre misure organiche il gruppo stima uno scatto in avanti: l’attesa, infatti, è per la generazione di 3 miliardi di liquidità, in aumento rispetto alla previsione originaria di 2 miliardi. Risorse chiamate, come noto, a mitigare gli effetti di scenario. Migliora, poi, la proiezione sull’intero anno dell’Ebit proforma adjusted di Ggp (Global Gas and Lng portfolio) è attesa in aumetno a circa 1 miliardo (dai precedenti 0,8 miliardi).
Confermati i ritorni per gli azionisti
Confermati, inoltre, gli investimenti lordi a un valore inferiore a 8,5 miliardi, in riduzione rispetto all’asticella iniziale di 9 miliardi (gli investimenti netti, invece, sono stimati sotto i 6 miliardi rispetto alla previsione iniziale di 6,5-7 miliardi). Confermata, poi, anche la previsione della produzione di petrolio e gas (1,7 milioni di barili al giorno), nel terzo trimestre il range è atteso tra 1,7-1,72 milioni di barili al giorno. Confermati, infine, l’outlook per Enilive e Plenitude. Il gruppo ribadisce inoltre il valore del leverage a fine anno, previsto tra 0,15 e 0,2 su base proforma, e conferma i ritorni previsti per gli azionisti, con un aumento del dividendo del 5% a 1,05 per azione e l’esecuzione del programma di riacquisto delle azioni per almeno 1,5 miliardi.
L’esplorazione e produzione
Guardando all’andamento dei business, nel settore dell’esplorazione e della produzione (E&P), la produzione di idrocarburi si attesta sugli 1,67 milioni di barili al giorno nel secondo trimestre (1,66 milioni nel primo semestre 2025), in calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’utile operativo adjusted dell’E&P nel secondo trimestre ha registrato una contrazione del 33%, a 2,4 miliardi (-18%, invece, sui sei mesi, a 5,7 miliardi), influenzata, come detto, dalla riduzione del prezzo del Brent, i cui effetti, però, sono stati mitigati dal crescente contributo dei progetti a maggiore redditività grazie alla razionalizzazione del portafoglio e dalle iniziative di efficienza. L’utile netto ajusted si è attestato a 1 miliardo nel secondo trimestre (-20% rispetto allo stesso periodo del 2024), mentre sul semestre il calo è stato molto più contenuto (-5%).
Il business Ggp
Passando alla performance del business Ggp, l’utile operativo proforma adjusted è stato pari a 321 milioni con una lieve riduzione rispetto al 2024 (-4%), grazie alla continua valorizzazione dal portafoglio gas, nonché ai benefici connessi alle rinegoziazioni e accordi commerciali. Nel primo semestre, invece, l’utile operativo proforma adjusted si è attestato a 631 milioni, con un’analoga contrazione rispetto al primo semestre dello scorso anno. Nel secondo trimestre 2025, il business Power ha riportato l’utile operativo proforma adjusted di 66 milioni, in aumento di 44 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, per effetto di un provento una tantum dovuto a una rinegoziazione contrattuale. Nel primo semestre 2025, l’utile operativo proforma adjusted è stato pari a €229 milioni, con un aumento di 179 milioni rispetto al primo semestre 2024.
Enilive e Plenitude
Venendo ai satelliti legati alla transizione energetica, nel secondo trimestre il business Enilive ha registrato un utile operativo proforma adjusted di 129 milioni, sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo del 2024 (224 milioni nel primo semestre rispetto a 313 milioni dei primi sei mesi del 2024, -28%). L’Ebitda proforma adjusted di 209 milioni è in linea rispetto al secondo trimestre 2024 (208 milioni), mentre nel primo semestre l’Ebita proforma adjusted è stato di 381 milioni, in calo del 18% rispetto ai 464 milioni del primo semestre dello scorso anno. Nel secondo trimestre, Plenitude ha invece conseguito un utile operativo proforma adjusted di 133 milioni in riduzione dell’11% rispetto allo stesso periodo di confronto. Il business ha poi conseguito un Ebitda proforma adjusted pari a 256 milioni in calo del 3% rispetto al secondo trimestre del 2024 (nel semestre l’asticella è pari a 614 milioni, +1% rispetto ai 609 milioni dello stesso periodo del 2024).
Fonte: Il Sole 24 Ore