
Enoturismo, il valore del vino acquistato in cantina sale del 28%
Più in generale si allunga la durata delle visite da due ore a due ore e quindici minuti: «Segno di un coinvolgimento sempre maggiore dei visitatori», dice Galanti. Tanto che il più del 78% degli enoturisti acquista vino al termine della visita, «dimostrando l’efficacia delle esperienze come leva commerciale». Soprattutto, il 2024 ha spostato molto più in alto anche lo scontrino derivante dalle vendite dirette in cantina, che mediamente è stato di quasi 179 euro a testa (+27,7% sul 2023 che aveva già registrato una crescita del 19%). In termini di quantità l’acquisto è invece costante a 8,5 bottiglie come nel 2023 (erano 8,2 bottiglie per una spesa di 117 euro nel 2022): seppure l’aumento si possa attribuire anche al rialzo dei listini, «è soprattutto una conferma di un interesse crescente per vini di fascia più alta».
Un fenomeno che secondo Galanti «si può legare direttamente con la crescita della professionalità del personale dedicato all’attività enoturistica, che fino poco tempo fa veniva considerata residuale e magari affidata a chi aveva altri compiti in azienda. Ora invece ci sono figure sempre più specializzate che conoscono le lingue e hanno più competenze culturali e commerciali oltre che tecniche. Una maggiore capacità di relazione diventa anche capacità di consiglio e accompagnamento all’acquisto, che sale di valore».
Più difficile fidelizzare il cliente in termini di ecommerce: dopo un 2023 con un incremento del 14%, il 2024 ha visto un lieve calo nel valore dell’ordine medio online (180,7 euro, -1,8%). Aumentano però gli ordini piccoli: un terzo sono da meno di tre bottiglie.
Sul fronte dell’offerta, la ristorazione o i taglieri in abbinamento al vino è presente nel 51,8% delle cantine contro il 46,2% del 2023, mentre la vendita di prodotti gastronomici locali passa dal 34,4% al 37,3%. La possibilità di pernottamento resta sostanzialmente invariata (poco meno del 40%), così come l’accoglienza pet-friendly (poco sopra il 60%). Attività sportive e di benessere sono offerte dal 29% delle cantine, rispetto al 26,7% del 2023. Il 12,5% dispone di stazioni di ricarica per auto e bici elettriche.
Ma chi è l’enoturista tipo? A prenotare sono più le donne (56,5%) e i gruppi recuperano terreno rispetto alle coppie (scese dal 59 al 55%). La distribuzione per età vede una buona presenza di giovani, ma in diminuzione, coerentemente con la tendenza al calo dei consumi. Gli enoturisti tra i 31 e i 45 anni sono la maggioranza (43,3%), seguiti da 18-30enni che però nell’ultimo anno sono passati dal 32,2% al 28,8%; cresce invece la quota dei 46-60enni (20,4 per cento).
Fonte: Il Sole 24 Ore