
Epstein, JP Morgan e Trump: nuovi dettagli sullo scandalo
I democratici della commissione di sorveglianza della Camera hanno ottenuto l’album del compleanno di Jeffrey Epstein contenente la lettera inviata all’ex finanziere da Donald Trump. Lo riportano i media americani. “Abbiamo la lettera a Epstein che Trump ha detto che non esisteva. È il momento che la Casa Bianca” metta fine all’insabbiamento delle carte su Epstein, ha detto il deputato della commissione di sorveglianza Robert Garcia. Trump nelle scorse settimana ha negato di aver scritto la lettera e fatto causa al Wall Street Journal e Rupert Murdoch per averla pubblicata.
Gli eredi di Jeffrey Epstein hanno consegnato una serie di documenti che erano stati richiesti dalla commissione di Vigilanza della Camera. Tra questi, ha scritto in un post Robert Garcia, il libro che era stato allestito per il 50° compleanno dell’ex finanziere, contenente i messaggi di auguri di vari personaggi della sua cerchia. Secondo un articolo del Wall Street Journal, il libro conterrebbe anche una lettera di auguri firmata da Donald Trump e dal contenuto osceno. L’ingiunzione inviata agli eredi dalla commissione richiedeva tra l’altro: il testamento di Epstein; qualsiasi documento che assomigliasse a una “lista clienti” relativa alle accuse di traffico sessuale a carico dell’ex finanziere; qualsiasi “libro nero” contenente i contatti di Epstein; i registri di volo dell’aereo di Epstein e di altri velivoli a noleggio; e un presunto libro di lettere degli amici di Epstein per commemorare il suo 50° compleanno.
La lettera incriminata
La lettera inviata a Jeffrey Epstein per il suo compleanno nel 2003 e attribuita a Donald Trump – che ha negato ogni attribuzione e coinvolgimento, definendola un falso – è stata divulgata, quindi, da alcuni parlamentari democratici. La lettera è come quella rivelata dal quotidiano della famiglia Murdoch. Il messaggio era contenuto nella sagoma di una donna nuda disegnata con un pennarello, con due archi a indicarne il seno e la firma di Trump sotto la vita, a indicarne i peli pubici. Il testo dattiloscritto recitava una conversazione immaginaria fra Trump ed Epstein, scritta in terza persona. “Voce fuori campo: Nella vita ci deve essere qualcosa di più che avere tutto”, iniziava il messaggio. “Donald: Sì, c’è, ma non ti dirò di cosa si tratta. Jeffrey: Nemmeno io, perché so di cosa si tratta. Donald: Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey. Jeffrey: A pensarci bene, sì. Donald: Gli enigmi non invecchiano mai, l’hai notato? Jeffrey: In effetti, era così chiaro per me l’ultima volta che ti ho visto. Trump: avere un amico è una cosa meravigliosa”.
La Casa Bianca, tuttavia, afferma che la firma nella lettera di auguri di compleanno a Jeffrey Epstein pubblicata dalla commissione di sorveglianza della Camera “non è di Donald Trump”. Lo riporta la Cnn.
Il Nyt: «JP Morgan agevolò Epstein nei traffici sessuali»
JP Morgan, una delle maggiori banche del mondo, agevolò gli illeciti traffici sessuali del defunto finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, concedendogli grossi e frequenti prelievi di contanti, aprendo conti intestati alle vittime senza adeguate verifiche, ignorando le allerte interne sui movimenti sospetti e utilizzandolo come consulente e propiziatore di affari. Lo rivela il New York Times in una approfondita inchiesta dei suoi reporter, che hanno esaminato oltre 13.000 pagine di documenti legali e finanziari, tra cui deposizioni secretate e registri bancari interni, per capire come il principale istituto di credito americano abbia aiutato il più famigerato predatore sessuale del secolo. Intanto lo speaker della Camera Mike Johnson semina involontariamente dubbi sul ruolo di Donald Trump nelle indagini su Epstein, ritrattando la sua affermazione secondo cui il tycoon fu un informatore dell’Fbi nella vicenda.
Fonte: Il Sole 24 Ore