
Euro 4 graziate e superbollo senza esenzioni: le novità nascoste della riforma
Il superbollo sarà dovuto anche per i veicoli che beneficiano di esenzioni regionali dal bollo auto. Inoltre, lo schema tariffario di quest’ultimo resta invariato, con la classe di importo più favorevole che continua a comprendere anche le vetture Euro 4, nonostante esse non siano più da considerare “ecologiche”. Sono le due novità in materia di bollo auto finora poco note, fra le tante contenute nello schema del Dlgs di riforma dei tributi locali varata dal Governo a maggio e ora al vaglio delle commissioni parlamentari.
Superbollo
L’articolo 13, comma 2 dello schema di decreto legislativo recante «Disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale» introduce una modifica destinata a incidere significativamente sulla disciplina del cosiddetto superbollo auto (che è un’addizionale erariale al bollo auto incassato dalle Regioni). Dal 2026, il superbollo sarà dovuto anche nei casi in cui la normativa regionale (o di una Provincia autonoma) preveda l’esenzione dalla tassa automobilistica. Resterà invece esclusa la debenza dell’addizionale nei casi in cui l’esenzione sia stabilita da una norma statale.
Il nuovo assetto attua l’articolo 13 della legge delega per la riforma fiscale (legge 111/2023), che prevede la trasformazione di alcuni «tributi propri derivati» in «tributi propri regionali», dotati quindi di maggiore autonomia. In tale contesto, il superbollo – che resta tributo statale – viene sganciato dalle discipline agevolative locali, in coerenza con i principi del federalismo fiscale.
Attualmente, l’addizionale è dovuta per autovetture e autoveicoli per trasporto promiscuo con potenza superiore a 185 kW: 20 euro per ogni kilowatt eccedente tale franchigia. L’importo si riduce in base all’anzianità del veicolo: del 40% dopo 5 anni, del 70% dopo 10, dell’85% dopo 15, con esenzione totale dopo 20 anni dalla costruzione del veicolo.
La base normativa è contenuta nell’articolo 23, comma 21 del Dl 98/2011, come integrato dalla legge 214/2011. Nell’ambito della risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-01133 del 19 luglio 2023, è stato evidenziato che il gettito del superbollo ha mostrato un andamento crescente: da circa 127 milioni di euro nel 2018 a 197 milioni nel 2022. Tuttavia, gli effetti sul gettito di una riduzione delle vendite di auto di lusso andrebbero correttamente valutati per un’eventuale abrogazione, come più volte promesso dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, anche subito dopo l’approvazione dello schema di Dlgs.
Fonte: Il Sole 24 Ore