
EuroGroup, la Cina spinge i conti. «Il 2025? non fa paura»
EuroGroup Laminations ha archiviato i primi nove mesi del 2024 con risultati positivi, nonostante il contesto macroeconomico ponga non poche sfide. Lo evidenzia l’andamento del titolo (oltre -20% da inizio d’anno), in linea con l’indice di settore europeo.
I ricavi consolidati hanno raggiunto 649,1 milioni di euro, mostrando un lieve incremento rispetto ai 644,2 milioni dello stesso periodo del 2023 (+0,8%). Questo risultato è stato sostenuto principalmente dalla brillante performance del segmento Ev & Automotive, che ha registrato una crescita del 14,5%, con ricavi pari a 415,6 milioni di euro. Nel terzo trimestre, il segmento ha accelerato ulteriormente, toccando 151,7 milioni di euro (+28,6% rispetto al Q3 2023).
La crescente domanda di soluzioni per l’elettrificazione nel settore automotive è stata decisiva nel controbilanciare le difficoltà riscontrate nel segmento industriale. Grazie a questo, l’azienda di Baranzate (Milano) ha consolidato il suo ruolo di leader globale nella produzione di statori e rotori per motori elettrici e punta a cavalcare l’onda della transizione energetica. E proprio oggi è stata finalizzata l’acquisizione del 40% del capitale, e del controllo, tramite la sottoscrizione di un patto parasociale, di Kumar Precision Stampings, operatore leader nel mercato Industrial indiano.
Mercato cinese in grande spolvero
La regione asiatica ha guidato la crescita geografica, con ricavi in aumento del 167% rispetto all’anno precedente, passando da 32,7 milioni a 87,2 milioni di euro. Il mercato cinese, in particolare, ha mostrato un’espansione impressionante, triplicando i ricavi nel terzo trimestre (+261,9% rispetto al Q3 2023). Questa dinamica conferma il ruolo cruciale della Cina nella strategia di EuroGroup, dove non si stanno ancora dispiegando i risultati della joint venture avviata soltanto la scorsa estate con il gruppo Hixih, il cui fondatore, Niu Yishun, è partner (e azionista) da oltre 20 anni di Pirelli.
In Europa, Medio Oriente e Africa (Emea), invece, i ricavi hanno subito una flessione del 16,7% (Italia -17,3%), a causa di un rallentamento della domanda nel segmento industriale. Che tuttavia presenta anche aspetti dinamici: i sistemi di raffreddamento e raffrescamento legati alla costruzione dei data center e al boom dell’intelligenza artificiale, e la logistica. Indifficoltà il settore energy.
Fonte: Il Sole 24 Ore