Europee, Carola Rackete si candida con la Linke tedesca: «Ma non sono l’icona dei migranti»

Le sue nuove fonte di ispirazione sono state i Labour nel Regno Unito e la vittoria di Lula in Brasile. Carola Rackete , 36 anni, deve la sua notorietà al conflitto nel 2019 come capitana nel Mediterraneo con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ma oggi che è candidata di punta alle Europee per la Linke tedesca vuole lasciarsi alle spalle quella sua immagine pubblica e concentrare l’azione politica sull’impegno per il clima. L’esperienza con l’ong tedesca Sea Watch, ha raccontato l’attivista al Guardian, le ha insegnato «quanto può raggiungere un’organizzazione della società civile».

«Sul caso Salis l’amico di Meloni calpesta diritto coi piedi»

La spinta a puntare agli scranni dell’europarlamento, ha detto, le viene dai timori sull’avanzamento dell’ultradestra in tutta l’Ue. «Vogliamo che coloro che sono a favore dei diritti umani e della giustizia climatica siano in maggioranza, o lasceremo la decisione alla destra e ai fascisti? È una questione piuttosto semplice che dobbiamo affrontare» afferma. Sul caso di Ilaria Salis (anche lei candidata alle europee) con l’Ansa commenta: «Questo caso dimostra quanto sia pericolosa l’ascesa dell’estrema destra per la democrazia in Europa. In Ungheria, sotto l’amico di Meloni, Orbán, lo stato di diritto viene calpestato coi piedi». «Ilaria Salis ha trascorso un’incredibile quantità di tempo in isolamento ed è stata umiliata pubblicamente in tribunale. Le accuse contro di lei sono molto deboli. Si tratta ovviamente di un caso di giustizia politica: Orbán si augura che i raduni nazisti in Ungheria siano indisturbati. Ecco perché viene punita per le sue attività antifasciste prima ancora che ci sia una sentenza. Dovrebbe essere rilasciata immediatamente».

Paladina del clima (e non dei migranti)

Parlando della vicenda italiana che la rese nota a livello internazionale nel 2019, quando da capitana disobbedì all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, decidendo di entrare comunque nel porto di Lampedusa con 42 migranti a bordo della Sea Watch 3, Carola si schernisce: «Nella mia vita non ho lavorato per più di 6 mesi con i migranti. Mentre mi sono occupata per anni di ecologia. Alla Sea Watch facevo volontariato. Inoltre negli ultimi anni, nel salvataggio in mare, sono state arrestate tante persone, ed è francamente un caso che io sia diventata mediaticamente famosa. Capisco che dall’esterno quella vicenda possa essere diventata in qualche modo simbolica. Ma stabilire che debba interessarmi solo di politiche migratorie sarebbe una sciocchezza. E questa stessa figura simbolica io non la trovo giusta. Non penso che risponda alla realtà».

Il duello con Salvini

Nel corso del lungo braccio di ferro di quell’estate di cinque anni fa l’allora titolare del Viminale definì sui social Rackete «sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti» e «ricca tedesca fuorilegge». Il Tribunale di Milano aveva aperto un procedimento contro Salvini co l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell’attivista. Nel giugno del 2022 i giudici avevano accolto una richiesta dei legali del leader della Lega e trasferito gli atti del processo a palazzo Madama perché fosse il Senato a valutare se le frasi in questione fossero o no coperte dall’insindacabilità legato al suo ruolo di senatore. La Giunta delle immunità aveva stabilito che le opinioni espresse nell’estate 2019 dal senatore sono «insindacabili». Una decisione che di fatto ha annullato il processo.

Fonte: Il Sole 24 Ore