Europee, Ilaria Salis candidata con Fratoianni e Bonelli nelle liste di Avs

«Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee». Lo affermano in una nota Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra. La notizia, anticipata in mattinata in un articolo sull’home page del Foglio, era stata smentita in un primo momento dal leader dei Verdi Angelo Bonelli. Nell’articolo si parlava di un posto da capolista del Nord Ovest per l’insegnante detenuta in carcere in Ungheria da 13 mesi con l’accusa di lesioni nei confronti di due militanti di estrema destra. Anche il Pd, per cercare di farla uscire dal carcere, ha tentato nelle settimane scorse di proporle la corsa nelle liste dem, ma il tentativo è sfumato.

Il diniego dei domiciliari

Lo scorso 28 marzo il tribunale di Bucarest ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai legali della donna, comparsa di nuovo in catene all’udienza. A nulla è servita l’arringa difensiva concentrata sui “cambiamenti importanti” rispetto all’udienza precedente: Ilaria ora ha un domicilio ungherese dove può risiedere anche con il braccialetto elettronico e svolgere un lavoro on line. Inoltre, si è sempre comportata bene in carcere e non ha «nessunissima intenzione di scappare o nascondersi». Per il giudice «le circostanze non sono cambiate», esiste sempre il pericolo di fuga e una detenzione cautelare di 13 mesi «non è tanto lunga vista la gravità dei reati stabiliti dalla Procura».

Il diverso trattamento rispetto a Gabriele Marchesi

Il padre di Ilaria Salis ha contattato il 29 marzo il capo dello Stato per smuovere il governo italiano. Al presidente della Repubblica Roberto Salis ha spiegato il diverso trattamento che sta avendo sua figlia rispetto a quello riservato a Gabriele Marchesi, due imputati in attesa di giudizio accusati delle stesse aggressioni e degli stessi reati a cui vengono applicate misure opposte: Marchesi era ai domiciliari a Milano ed è tornato libero, Salis era in carcere a Budapest e nello stesso carcere è tornata. Due cittadini italiani giudicati da due tribunali di due stati diversi con una disparità evidente, sulla quale Salis spera che Mattarella possa intervenire, dopo che dal governo non è arrivato l’aiuto sperato.

La vicinanza di Mattarella

«Questa disparità colpisce la nostra pubblica opinione», ha spiegato Mattarella, aggiungendo che «la differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema» ha determinato questa situazione. Inoltre, il capo dello Stato ha assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano attraverso il governo. La vicinanza umana soprattutto, ma anche la rapidità della risposta è stata una delle differenze maggiori notata da Roberto Salis rispetto alle interlocuzioni avute finora con il governo.

Nuova udienza il 24 maggio

Entro aprile si saprà il verdetto sull’appello presentato dai legali contro il rifiuto dei domiciliari. Appello che se non altro si svolgerà di fronte a un’altra corte. Ilaria Salis attende la prossima udienza del 24 maggio quanto meno sapendo che anche la più alta carica dello Stato è intervenuta sul suo caso, appoggiando la sua famiglia.

Fonte: Il Sole 24 Ore