Europee, perché lo spoglio è andato a rilento a Roma e in 78 sezioni sarà necessario il riconteggio
Il sistema informatico andato in tilt nella notte del 9 giugno con le operazioni di inserimento dei dati elettorali concentrate alla Fiera di Roma e accumulo di ritardi protratti fino alla sera di lunedì. E in più un’ottantina di verbali “con dati incongruenti” per cui dovrà essere un giudice a riconteggiare i voti. Quella di lunedì 10 giugno è stata una giornata complessa per la macchina elettorale di Roma, alle prese con la registrazione degli esiti delle elezioni europee. Il sindaco Roberto Gualtieri, nel pieno delle polemiche, ha attivato verifiche interne, ha parlato di un “bug del sistema” ma non ha escluso nulla: nè un boicottaggio interno nè un’imperizia. E ha promesso “severità”.
Le polemiche sui ritardi
L’opposizione di centrodestra, ma anche l’alleato ed ex inquilino del Campidoglio Ignazio Marino di Avs fanno fuoco e fiamme sul Comune: «Non è possibile che la Capitale, unica in Europa, si trovi in questa situazione – ha sbottato l’ex sindaco – Chiedo un intervento forte delle autorità competenti». «Abbiamo delle aziende informatiche, abbiamo dei dipartimenti – ha assicurato l’assessore al Personale Andrea Catarci – Faremo un approfondimento sulla catena delle responsabilità».
Escluso per ora hackeraggio, si parla di bug del sistema
Per ora esclusa la mano dell’hacker, piuttosto una defaillance del sistema “nuovo ma già testato”. Cosa è successo? Le operazioni legate al voto si sono concluse ieri sera regolarmente alle 23 del 9 giugno, ha spiegato l’assessore, e si è quindi proceduto a immettere i dati nel sistema digitale, quello che deve trasmetterli al Viminale. Solo che a un certo punto della notte, dopo le prime 800 sezioni su 2.599, «il sistema ha crashato». Si è provato a riavviare, due, tre volte: nessun risultato. Mentre i tecnici lavoravano si è deciso di concentrare le operazioni di inserimento dati alla Fiera di Roma, dove sono state attivate altre 100 postazioni digitali oltre alle 60 già attive, con altrettanti dipendenti al lavoro sui verbali. Nel frattempo, dalle 7 del mattino, lentamente il sistema aveva ricominciato a funzionare. Nel pomeriggio si è portato a termine finalmente l’inserimento dei voti di lista, ma sulle preferenze si è scontato il ritardo accumulato nella notte. In serata si è conclusa la trasmissione dei voti di preferenza.
Dati incongruenti in 78 sezioni
Per 78 sezioni invece, ha detto ancora Catarci, sono emersi «dati manifestamente incongruenti». Più voti dei votanti, per esempio, o verbali consegnati in bianco. Informazioni che non si possono inserire nel sistema: «Saranno oggetto di riconteggio da parte dell’autorità giudiziaria», cioè sarà un giudice a decidere come conteggiare quelle sezioni. «La presenza di verbali con aspetti di incongruenza, e quindi chiusi a zero, non ha collegamenti con il bug informatico che ha bloccato il sistema nella notte tra domenica e lunedì, e che ha consentito di riprendere i lavori dalla Fiera di Roma» ha aggiunto Catarci. Il sindaco Roberto Gualtieri è comunque furibondo: «Ho disposto verifiche interne e sarò severissimo» ha dichiarato in serata. Qualche testa cadrà.
Fonte: Il Sole 24 Ore