Europee, Viminale: voto valido se si scrive «Giorgia» sulla scheda

Verso le elezioni giugno

Nel manuale di indicazioni per i presidenti di seggio prodotto dal ministero dell’Interno in occasione delle consultazioni, viene infatti riportato tra i casi di voto valido quello che vede la preferenza per il candidato assegnata «utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori»

di Redazione Roma

Scrivere solo il nome “Giorgia” sulla scheda elettorale per le prossime elezioni europee – come la premier Meloni ha invitato a fare domenica dal palco della conferenza programmatica di FdI a Pescara – non invalida il voto. Lo fanno sapere fonti del Viminale. Nel manuale di indicazioni per i presidenti di seggio prodotto dal ministero dell’Interno in occasione delle consultazioni, viene infatti riportato tra i casi di voto valido quello che vede la preferenza per il candidato assegnata «utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori, in quanto modalità di espressione della preferenza che può essere usata da qualunque elettore. Il voto è valido – si legge ancora – sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore».

La premier dal palco vista mare di Pescara ha chiamato il suo popolo al plebiscito su di sé (’Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome) mentre in platea la ascoltava “l’alleato fedele” Antonio Tajani

Fonte: Il Sole 24 Ore