Evitare il numero 4 con i cinesi, spiegare “al dente” ai britannici: l’arte di accogliere i turisti stranieri

Evitare il numero 4 con i cinesi, spiegare “al dente” ai britannici: l’arte di accogliere i turisti stranieri

Quando si ha che fare con cinesi è bene tenere a mente che nella cultura di origine il numero 4 va evitato (al contrario dell’8 considerato fortunato). Prima di servire a tavola un piatto di pasta a una clientela “british” è importante chiarire cosa si intende con l’espressione “al dente”. Salutare a mani giunte (namasté) è una forma di rispetto apprezzata dai clienti indiani ma non è compresa da quelli indonesiani.

Una guida all’accoglienza

Sono alcuni dei molti suggerimenti e degli errori da evitare che si ritrovano nella guida “Benvenuti”, ideata dalla Cna (l’associazione di rappresentanza dell’artigianato, del commercio e delle Pmi) di Roma come aiuto alle imprese del settore turistico nella missione non sempre facile di dialogare con un pubblico internazionale nel quale tradizioni, costumi e religioni producono una gran varietà di codici di cui tenere conto. Ma il manualetto, curato da Gianfranco Giancaterino, finisce per essere anche un piccolo atlante antropologico in cui in poche righe sono tratteggiati i caratteri di un popolo.

Il silenzio dei giapponesi

Il cliente giapponese tende a essere molto riservato: «Anche quando qualcosa non soddisfa, difficilmente lo dirà apertamente». Bisogna perciò sapere leggere i segnali non verbali come esitazioni, silenzi e cambi di espressione. L’estetica nipponica si riversa anche nell’aspettativa del viaggiatore: tutto deve apparire pulito, ordinato e ben curato. Così come la puntualità è fondamentale: un ritardo o un’attesa prolungata è vissuta come una grave mancanza.

La percezione dell’attesa

In molte società dell’Africa subsahariana l’attesa non è vista come un disagio ma come «parte naturale del processo relazionale» (anche se per evitare fraintendimenti i ritardi vanno sempre motivati). I tempi italiani diventano invece lentezza nella percezione dei visitatori nordamericani che hanno spesso programmi di visita (dell’Italia e dell’Europa) serrati.

Fonte: Il Sole 24 Ore