
Ex Ilva, settimana decisiva: oggi il Governo vede i sindacati, domani atteso l’ok alla nave rigassificatrice
Quella che si è aperta è una settimana potenzialmente decisiva per il destino dell’ex Ilva. Lunedì 14 luglio il governo incontra i sindacati, e si parla di cassa integrazione. Martedì 15 è attesa la posizione degli enti locali coinvolti sulla possibilità di posizionare a Taranto una nave rigassificatrice. Infine, giovedì 17, il ministero dell’Ambiente farà da cornice alla Conferenza dei servizi. In quell’occasione dovrebbe ottenere il via libera l’accordo di programma con gli enti locali per l’ok alla nuova Aia, Autorizzazione integrata ambientale. In questo cronoprogramma va inserito anche il lancio di una nuova gara per gli asset ex Ilva. «Dovremo adeguare subito la gara in corso alle nuove condizioni, già a fine luglio – ha spiegato in un’intervista a Il Messaggero Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy -. Per questo è assolutamente necessario che tutto sia chiaro nei prossimi giorni. È ovvio che avere a Taranto anche gli impianti per la produzione di ferro preridotto, Dri, sia un elemento di forte attrattività per gli investitori».
Sindacati e enti locali al Mimit
I sindacati, convocati al ministero delle Imprese, hanno chiesto e ottenuto di partecipare attivamente ai tavoli sull’accordo di programma per valutarne l’impatto produttivo e occupazionale. Martedì toccherà invece alle istituzioni locali, a partire dal Comune di Taranto e dalle Regione Puglia.
Le ipotesi di accordo
Soni al momento due le ipotesi di accordo sulle quali si sta ragionando, partendo però dal punto fermo comune di accelerare sulla decarbonizzazione, passando da 12 a 8 o 7 anni a seconda delle opzioni. La prima prevede di realizzare a Taranto tre forni elettrici con tre Dri (Direct reduced iron, ovvero gli impianti per realizzare il preridotto) e presuppone il posizionamento di una nave rigassificatrice che fornisca il gas necessario ad alimentarli. La seconda ipotesi è che a Taranto si realizzino tre forni elettrici alimentati anche con un contratto di servizio da parte della società Dri Italia, che realizzerà però il preridotto in un’altra località del Sud di Italia dove sarà più facile il rifornimento, a miglior costo e convenienza, del gas necessario. In entrambi i casi il governo ha sempre assicurato la continuità produttiva dello stabilimento. Giovedì 17 toccherà poi alla Conferenza dei servizi che dovrà approvare la nuova Autorizzazione integrata ambientale.
Fonte: Il Sole 24 Ore