
Export e consumi fanno crollare il Pil giapponese
Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – Prima ancora di essere colpita in pieno dalla guerra commerciale di Trump, l’economia giapponese nel primo trimestre dell’anno si è contratta dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato segna la prima flessione del Pil da 12 mesi a questa parte ed è molto peggiore delle attese, che si attestavano intorno a una flessione dello 0,2 per cento. A livello congiunturale, raffrontando quindi il primo trimestre del 2025 con l’ultimo dello scorso anno, la contrazione è stata dello 0,2%, a fronte di una previsione di un -0,1 per cento.
Per il fragile governo guidato dal primo ministro Shigeru Ishiba, si tratta di un campanello d’allarme che suona proprio mentre i suoi negoziatori si apprestano a riaprire il dialogo con l’amministrazione Trump sui cosiddetti “dazi reciproci” sospesi dopo i segnali di panico giunti dai mercati azionari e obbligazionari americani.
Un negoziato tra tariffe e valute
Nelle ultime settimane, la linea di Tokyo – avvertendo i segni di debolezza giunti da Washington e assecondando le proprie lobby industriali – ha registrato un irrigidimento sul fronte negoziale, ma un rilassamento su quello monetario, lasciando che lo yen si rafforzasse rispetto al dollaro. Una strategia che nei giorni successivi all’accordo tra Usa e Cina per la sospensione di buona parte delle tariffe annunciate nelle ultime settimane, è stata seguita anche da altri grandi esportatori asiatici come Corea del Sud e Vietnam.
Il dato sul Pil reso noto venerdì è particolarmente preoccupante perché è in parte il prodotto di una contrazione delle esportazioni, che sono una voce fondamentale dell’economia giapponese, e perché si riferisce a un periodo precedente sia agli annunci trumpiani del Liberation Day (i dazi “reciproci” del 2 aprile), sia all’entrata in vigore delle tariffe mirate a colpire il settore automotive (vetture ad aprile e componentistica a maggio). Se i dazi annunciati il 2 aprile entrassero effettivamente in vigore, le esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti sarebbero gravate da una tariffa del 24 per cento.
Fonte: Il Sole 24 Ore