Export nautico, boom del valore a +119% in dieci anni

Export nautico, boom del valore a +119% in dieci anni

Un sistema industriale forte, ha aggiunto, «è la condizione necessaria per operare efficacemente in un contesto internazionale non facile», rispetto al quale Formenti ha fatto un richiamo «all’ascolto delle istituzioni europee» e ha confermato la volontà di continuare «il proficuo confronto con il Governo, l’Agenzia delle dogane, l’Ice, e il comando generale delle Capitanerie di porto». Il neopresidente ha, peraltro, stigmatizzato «il silenzio dell’Agenzia delle entrate sul settore del leasing, che in questi ultimi due anni è diventato a dir poco assordante».

La formazione

Formenti ha poi rivolto complimenti alla premier, Giorgia Meloni, per avre «portato a Napoli la Coppa America di vela». E, infine, ha toccato il tema della formazione, definito »il più delicato e urgente». Confindustria nautica, ha detto, «intende divulgare con rinnovato impegno le opportunità professionali che il settore offre ai giovani; e trovare nuove vie per la formazione di manodopera specializzata e per promuovere la cultura nautica e l’andare in barca».

Fortis, da parte sua, ha spiegato che «le imbarcazioni da diporto sono una delle punte di diamante dei “nuovi surplus” con l’estero del made in Italy, assieme a navi da crociera, alimentari e bevande, farmaceutica, ottica e cosmetica. Dal 2019 al 2024, il contributo della nautica (+1,8 miliardi di euro) alla crescita del surplus manifatturiero italiano complessivo (+12,5 miliardi) è stato del 14,3%». Il surplus complessivo della nautica con l’estero, peraltro, «è stato di 3,8 miliardi, un nuovo record assoluto». Fortis ha, infine, rilevato come la crescita dell’export del settore sia stata «particolarmente forte dal Covid in poi: +88% il 2024 rispetto al 2019, contro un incremento dell’export manifatturiero nazionale nello stesso periodo del 29%».

Zanetti: «Ruolo centrale della nautica da diporto»

Mario Zanetti, delegato di Confindustria per l’economia del mare e presidente Confitarma, intervenuto al Satec, ha posto l’accento sulle «tante le sfide che l’economia del mare deve affrontare per la competitività e il rilancio dell’intero comparto».

In questo quadro, ha proseguito, «anche la nautica da diporto, che occupa un ruolo centrale nella blue economy, si trova oggi di fronte a sfide concrete come, per esempio, la competitività della bandiera italiana e la mancanza di un quadro normativo adeguato che permetta l’omologazione e l’utilizzo di innovazioni in tecnologie green su cui le imprese stanno investendo. È necessario, quindi, lavorare insieme. Perché il mare è una risorsa naturale, economica, culturale, ma anche politica. La sua valorizzazione richiede visione, coraggio e responsabilità condivisa. Confindustria è pronta a fare la sua parte, con spirito di sistema e la volontà di tradurre la strategia in azione».

Fonte: Il Sole 24 Ore