
F1, a Marina Bay si accendono le luci italiane sul Gran Premio di Singapore
La Formula 1 ritorna a Singapore, una delle tappe più attese fin dalla sua introduzione nel campionato mondiale, avvenuta nel 2008. Il circuito di Marina Bay, perfettamente integrato tra le vie della città-stato asiatica, è stato il precursore delle gare in notturna. La scelta di correre “al buio” derivò dall’esigenza di allineare gli orari del GP con il fuso orario europeo, e anche di permettere ai piloti di correre a temperature inferiori, in una città dal clima equatoriale. In più, la visione di Singapore in notturna, con le sue mille luci e il desiderio di farla risaltare agli occhi del mondo, ha spinto gli organizzatori (sostanzialmente il governo stesso di Singapore) a dare alla città un tocco di glamour.
Dal 2008, con Singapore che ha fatto da apripista, la Formula 1 ha visto aggiungersi altre gare notturne: il Gran Premio di Abu Dhabi (2009), il Gran Premio del Bahrein (2014), il Gran Premio dell’Arabia Saudita (2022), il Gran Premio di Las Vegas (2023) e, dalla scorsa stagione, anche il Gran Premio del Qatar. Così come risulta in aumento il trend dei circuiti cittadini, lo è anche quello delle gare notturne, considerando anche la probabile scelta serale per il futuro GP di Madrid.
Il tocco italiano al GP di Singapore con DZ Engineering
Organizzare una gara di Formula 1 in piena notte in un contesto urbano non è per niente semplice, soprattutto se si considera che le monoposto sfrecciano ad oltre 300 km/h: nessun difetto è accettabile. È fondamentale garantire una visibilità perfetta in curva, con dislivelli, alberi e facciate riflettenti. Ma anche evitare riverberi fastidiosi per i piloti, garantire l’affidabilità del sistema contro pioggia, umidità e calore equatoriale. Per fare questo è essenziale un sistema di illuminazione efficiente, ed è proprio di questo che si occupa la DZ Engineering, parte del gruppo Dino Zoli Holding.
L’azienda italiana, basata a Forlì e specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni integrate nei settori dell’illuminazione e delle telecomunicazioni, ha raccolto il testimone da Valerio Maioli. Quest’ultimo è l’artefice dell’idea e di molte soluzioni tecnologiche in Formula 1, con una presenza attiva dagli anni ’80. DZ Engineering, seguendone il percorso, ha progettato e realizzato impianti non solo televisivamente apprezzabili, ma anche controllabili e modulari, e che rispondessero a criteri severissimi di sicurezza: fasci luminosi precisi, zero zone d’ombra, backup immediato.
Il sistema modulabile di DZ a Singapore
Il sistema di illuminazione del Gran Premio di Singapore è un esempio di eccellenza tecnologica e flessibilità operativa. La proprietà dell’impianto non è dell’azienda italiana, ma per il 60% appartiene alle istituzioni locali e per il 40% a privati. DZE Asia Pte Ltd interviene come gestore operativo durante l’evento, occupandosi del montaggio del sistema nei quattro mesi precedenti la gara e del successivo smontaggio, che richiede circa due mesi, con stoccaggio e manutenzione del materiale per le edizioni successive.
Fonte: Il Sole 24 Ore