
Fare della geografia italiana un romanzo
Marco Belpoliti, scrittore, saggista, docente universitario, direttore di Riga e fondatore di Doppiozero, oltre che curatore delle opere complete di Primo Levi, ultimamente si è dato alla geografia, alla narrogeografia, alla grafogeografia… Insomma, alla trasformazione della geografia in racconto. Dopo il romanzo-saggio Pianura, con cui ha vinto il premio Comisso e il Dessí, è finalista al Campiello con un altro romanzo-saggio: Nord Nord (Einaudi, pagg. 288, euro 20)
Ce lo può descrivere?
In nessun altro Paese quanto l’Italia il Nord è mutevole, fluttuante e incerto. Tutti dicono: è più a nord. Eppure siamo un Paese del Sud dell’Europa. Nord Nord è un viaggio in uno dei tanti possibili luoghi posti a settentrione nel Bel Paese, un rettangolo che si trova tra la Brianza, quella amata da Stendhal e odiata da Gadda; Milano, che ha perso la sua affabilità; Bergamo patria di Arlecchino e luogo dove ha operato Lorenzo Lotto; e poi Monza con la sua Corona ferrea, un falso senza autore; e ancora ci sono anche i boschi con i massi erratici e i lombrichi, le coccinelle nel garage e i pipistrelli dietro agli scuri di casa a Mondonico. S’incontrano paesaggi ma anche personaggi, che compongono un ritratto inusuale e affabulante di questo Nord: raccoglitori di funghi, fotografi, amanti delle piante, designer, scrittori, studiosi di colore, artisti, poeti e poetesse, vivi e morti. Si sale a Chiasso alla ricerca delle piante migranti e si procede a cucinare il merluzzo, pesce del Nord, seguendo le indicazioni dell’Artusi; e infine si va in Val Pusteria per ritrovare la fonte del più lungo fiume italiano le cui acque finiscono nel Mar Nero: lui è a Nord?
Fonte: Il Sole 24 Ore