Fascicolo sanitario 2.0: entro giugno si può dire no al trasferimento dati

Fascicolo sanitario 2.0: entro giugno si può dire no al trasferimento dati

È vero che il nuovo Fascicolo Sanitario 2.0 comprenderà tutti i miei referti, analisi e terapie? Posso oppormi a questo utilizzo di miei dati sensibili? 

Il fascicolo sanitario elettronico (Fse) è oggi un fondamentale strumento dei servizi pubblici digitali, ed esiste nei sistemi sanitari evoluti di tutto il mondo. È indicato in inglese con la sigla EHR, che sta per “Electronic Health Records”, con cui si designano i sistemi che consento di archiviare digitalmente, e recuperare rapidamente al bisogno per finalità di cure mediche o profilassi, la documentazione medica, completa e in formato elettronico, sullo stato di salute psicofisico, passato e presente, di un cittadino. Simili strumenti esistevano nella prassi ben prima che le norme italiane li disciplinassero: le strutture sanitarie, pubbliche e private, compresi i vari servizi sanitari regionali, avevano iniziato ad archiviare digitalmente la documentazione sanitaria dei pazienti: dalla memorizzazione dei referti di analisi ed esami diagnostici, alla informatizzazione della cartella clinica, sino alla raccolta sistematica degli acquisti di medicinali presso le farmacie per creare una completa “storia farmacologica” del paziente.
Nel 2009 il Garante privacy decise quindi di dettare le prime linee guida. Dopo pochi anni, l’articolo 12 del Dl 179/2012 dettò una disciplina generale del Fse, definito come «l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito». Il Fse nasce quindi anzitutto come strumento a servizio del paziente, subordinato al suo consenso: anziché portare con sé, ad ogni visita, tutti i documenti della propria storia clinica e farmacologica, si poteva scegliere di archiviare tutto online, e consentire ai vari medici e strutture l’accesso. Ma la grande mole di dati sanitari archiviati costituiva, e costituisce ancora oggi, uno straordinario patrimonio per finalità di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico, ma anche di governo delle politiche di sanità pubblica e relativa valutazione di efficacia.
Dopo il Covid-19 questa seconda finalità ha acquisito una nuova rilevanza: La Missione 6-Salute del Pnrr punta, infatti, anche sul Fse per il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio.
Nel 2020, in piena pandemia, il decreto rilancio ha soppresso la necessità di previo consenso dell’assistito per l’alimentazione del Fse, che quindi da allora ha iniziato a raccogliere le informazioni su prestazioni ed eventi sanitari che interessano il cittadino, senza necessità di chiederne l’autorizzazione. Una serie di provvedimenti attuativi ha introdotto un nuovo e potenziato “Fse 2.0”, in cui oggi confluisce ogni prestazione sanitaria erogata da operatori pubblici, privati accreditati e privati autorizzati, e che raccoglierà anche tutte le informazioni relative a eventi clinici riferiti a prestazioni erogate dal Ssn fino al 18 maggio 2020, quando era ancora richiesto il consenso dell’interessato (il decreto Sostegni entrò in vigore il 19 maggio 2020). A tutela della privacy è stata prevista la possibilità di opporsi a questa “migrazione massiva” dei propri dati sanitari, ma entro una finestra temporale molto limitata: il cittadino che non desidera che tutti i suoi referti e dati sanitari anteriori al 18 maggio 2020 “migrino” nel Fse, deve attivarsi per comunicare il proprio diniego entro il 30 giugno. Decorso tale termine, il trasferimento avverrà in modo automatico e massivo e non sarà più possibile impedirlo. Chi desidera avvalersi di tale facoltà deve farlo attraverso il portale del Sistema tessera Sanitaria (con le modalità indicate nel quesito qui a fianco). Chi, invece, è favorevole all’alimentazione integrale del proprio Fse non deve fare nulla: in futuro troverà automaticamente sul sistema l’archivio completo di tutti i suoi dati sanitari.

Rifiuto dei dati possibile solo sulla piattaforma online

Come si presenta l’opposizione all’acquisizione della storia sanitaria pregressa nel Fse?

Le modalità sono disciplinate da un Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, adottate di concerto con il ministero della Salute, pubblicato l’11 aprile 2024. La scelta si può fare solo online, accedendo al servizio “FSE – Opposizione al pregresso” disponibile sul portale del Sistema Tessera Sanitaria (Sts). Nell’area del portale riservata al Cittadino (https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino) è presente l’apposita funzionalità, che rimarrà attiva solo fino al 30 giugno 2024. L’accesso avviene autenticandosi tramite identità digitale: usando la Tessera sanitaria o la Carta nazionale dei servizi (Cns), la Cie-Carta di identità elettronica (purché si abbia il relativo pin) oppure tramite Spid. Una volta entrati, la procedura è semplicissima: si deve prendere visione dell’informativa, e poi basta cliccare sulla casella “Opposizione” e poi premere il pulsante “Mi oppongo”, in modo da inviare la propria dichiarazione.

Nel fascicolo nazionale referti di visite fatte in tutta Italia

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della acquisizione dei miei dati sanitari nel Fse 2.0? Mi conviene fare opposizione?

Fonte: Il Sole 24 Ore