Fay riscopre i legami col mondo delle auto d’epoca (e non solo)

Fay riscopre i legami col mondo delle auto d’epoca (e non solo)

Non occorre essere amanti della guida (chi scrive non ha neppure la patente) per percepire il fascino delle auto d’epoca, quanto di più ingegnosamente umano – e bello – si possa ancora vedere in un settore che qualcuno immagina presto dominato da auto a guida autonoma o magari volanti, con pilota robot. Fascino che per alcuni si trasforma in collezionismo e che porta a partecipare a raduni e corse, come la 1000 Miglia, la cui edizione 2025 è partita, per tradizione, da Brescia lunedì scorso e che si concluderà domani.

Forse non è una coincidenza che stasera al Pac (Padiglione di arte contemporanea) di Milano venga presentata una collezione di Fay, quella della primavera-estate 2026, in parte ispirata al mondo del “gentleman driver” e che guarda, con un pizzico di nostalgia vista la dilagante ineleganza dei nostri tempi, alle atmosfere che si respiravano nel paddock delle corse automobilistiche tra gli anni 60 e 70. Particolarità delle serata sarà la presentazione della Racing Jacket nata dalla collaborazione tra Fay e Ronnie Kessel, pilota e imprenditore svizzero. «Ronnie è anche figlio d’arte: il padre Loris arrivò fino alla Formula Uno e per realizzare la Racing Jacket abbiamo consultato gli archivi di famiglia, con preziose immagini in cui Loris Kessel è spesso ritratto in compagnia di Clay Regazzoni o James Hunt, che forse alcuni associano al film Rush, che raccontava la rivalità del pilota inglese con Niki Laura», racconta Michele Lupi, responsabile progetti speciali uomo del gruppo Tod’s, di cui Fay è parte. Speciale la giacca è senz’altro, non per il prezzo, appena sotto i mille euro, quasi incredibile vista l’esplosione dei listini di altri marchi di alta gamma. Si tratta però di una “ultra” limited edition: ne sono stati prodotti solo 70 pezzi, che saranno messi in vendita online alla mezzanotte di oggi.

Kessel concilia l’anima da pilota con quella di imprenditore: sta partecipando alla Alfa Revival Cup – il campionato dedicato alle Alfa Romeo da competizione prodotte tra il 1947 e il 1981 –, che è iniziata in aprile e della quale, per dare un’idea di chi sia il co-creatore della giacca Fay – il 19 maggio, sul circuito di Vallelunga, ha vinto il Round 2. In attesa dell’ultima parte dell’Alfa Revival Cup, che si terrà in settembre, l’imprenditore svizzero si gode l’incursione nella moda.

«È un grande privilegio lavorare nuovamente a quattro mani su un progetto con Fay, dopo il progetto del 2022, quando affrontammo la traversata di tutto il Sud America, da Lima a Cape Horn», spiega Kessel, che conferma il lavoro di ricerca sugli archivi delle corse e ringrazia Diego e Andrea Della Valle per questo secondo capitolo della collaborazione con Fay e il Gruppo Tod’s. «Il colore di questa giacca è fortemente ispirato alle tute degli anni 70, quando non era ancora stato sviluppato un tessuto completamente ignifugo e i piloti usavano il jeans o tessuti simili per proteggersi», aggiunge Kessel. Assolutamente contemporaneo è il portachiavi a “gancio”, dettaglio ricorrente nei prodotti Fay, che nel caso della Racing Jacket non è solo elemento estetico, ma anche funzionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore