
Fed, Trump vuole mettere il suo consigliere economico Miran nel board
Trump è sempre più determinato a prendere le redini della Federal Reserve: il suo candidato ad un posto vacante nel board della Federal Reserve, lo stretto consigliere Stephen Miran, ha fatto sapere di voler mantenere la propria posizione alla Casa Bianca anche dopo una conferma alla Banca centrale. Un doppio incarico senza precedenti subito denunciato dai critici come emblematico della tentata erosione dell’indipendenza e della credibilità della Fed.
Miran deve essere confermato da Senato ma la maggioranza repubblicana non è parsa sollevare obiezioni. Finora ha guidato il Council of Economic Advisers della Casa Bianca e ha indicato che prenderà un semplice congedo temporaneo e non retribuito dalla sua poltrona a fianco del Presidente. Una rapida approvazione parlamentare lo vedrebbe partecipare già al vertice Fed del 16 e 17 settembre quando è in gioco una riduzione dei tassi di interesse, che Trump chiede aggressiva.
Se così sarà, sarebbe la prima volta dalla nascita della moderna Banca centrale Usa, negli anni Trenta, che un esponente in carica del potere esecutivo entra negli organismi decisionali di politica monetaria. Con inevitabili conflitti di interessi: al di là di affinità ideologiche, Trump manterrebbe una forte influenza su un governatore che resta di fatto alle sue dipendenze. Il senatore democratico Jack Reed ha definito il ruolo di Miran “ridicolo”.
Non è il solo potenziale cambio a scuotere la Fed: l’amministrazione ha intensificato la sua campagna per sostituire un altro governatore del board, Lisa Cook. Il Dipartimento della Giustizia ha aperto una indagine penale sull’accusa che abbia falsificato documenti sui mutui, ragione citata quale “giusta causa” da Trump per il suo licenziamento, a sua volta senza precedenti. Cook ha presentato ricorso. Almeno tre esponenti dell’amministrazione Trump, ha rivelato ProPublica, avrebbero oltretutto commesso le infrazioni ora attribuite a Cook, indicando più proprietà come prima casa: il Segretario ai Trasporti Sean Duffy, quello al Lavoro Lori Chavez-DeRemer e all’ambiente Lee Zeldin.
L’avvento di Miran e una cacciata di Cook vedrebbero Trump conquistare una maggioranza dei sette seggi nel board della Fed. Due governatori sono già di sua nomina e si sono espressi a sostegno delle richieste del Presidente. I sette governatori del board sono il cuore del Fomc che decide sui tassi e comprende anche a rotazione quattro membri delle sedi regionali della Fed. Miran è oggi nominato per completare un mandato che termina a gennaio reso disponibile da dimissioni anticipate; se confermato per un ulteriore mandato ha affermato che lascerà la Casa Bianca.
Fonte: Il Sole 24 Ore