Federcostruzioni, nel 2024 occupazione in crescita e produzione in lieve calo

Federcostruzioni, nel 2024 occupazione in crescita e produzione in lieve calo

Occupazione in crescita, produzione in lieve calo ed export con un forte surplus commerciale nel rapporto 2024 di Federcostruzioni di Confindustria. Il rapporto – che ha aperto l’edizione 2025 di Saie Bari, la fiera delle costruzioni che terminerà domani nei padiglioni della fiera del Levante – fotografa l’andamento di una filiera decisiva per il Paese. Così nel 2024 – secondo i dati disponibili a fine luglio di quest’anno – il numero degli addetti è aumentato di 156 mila unità, + 5% rispetto al 2023, raggiungendo il tetto complessivo di 3,3 milioni di occupati. Lieve calo invece per la produzione: dopo tre anni di forte espansione, che ha consentito di recuperare e superare i livelli pre crisi del 2008, il valore complessivo della produzione è sceso in termini reali dell’1,7%, attestandosi a quota 643 miliardi di euro.

«Dati – sottolinea Paola Marone, presidente di Federcostruzioni – che pur in un quadro di crescita moderata del Pil italiano e di forte incertezza geopolitica, comunque confermano la vitalità delle nostre imprese, la loro capacità di rapportarsi al contesto economico». Soprattutto sui mercati esteri con le esportazioni del sistema attestatesi – nel 2024 – a 64,6 miliardi,con un surplus commerciale di 33,4, mentre i settori più dinamici sono soprattutto materiali in legno e marmo, prodotti in ceramica, laterizi (22,7 miliardi), produzioni meccaniche e macchine per costruzioni (15 miliardi), servizi di ingegneria e architettura (11,3 miliardi) e tra le filiere è cresciuta soprattutto quella della progettazione e dei servizi innovativi, a 154,5 miliardi di euro (+7,6% rispetto al 2023), consolidando il trend positivo degli ultimi anni. Dal rapporto di Federcostruzioni emergono anche indicazioni per gli ultimi mesi del 2025. A sostenere la filiera è ancora il Pnrr, anche se tra code finali di questi progetti e diminuzione della riqualificazione residenziale, dovuta al venir meno del sistema degli incentivi fiscali, si prevede una flessione della produzione complessiva del 4,6%. Il peso del Pnrr è nei numeri: la conclusione dei lavori di questi progetti ha infatti raggiunto, sinora, una spesa pari a 74,3 miliardi di euro (con il 52% riconducibile a interventi di interesse per le costruzioni), mentre quella per investimenti degli enti locali è cresciuta del 16,3%. Per il comparto dunque il Pnrr è stato decisivo. «Oggi le imprese sono più solide finanziariamente e più innovative grazie, soprattutto, al Pnrr che ha permesso un salto di qualità al Paese– sottolinea Federica Brancaccio, presidente Ance. Ora le emergenze sociali si chiamano casa e rischio idrogeologico, e la nostra filiera può contribuire a dare risposte a giovani e famiglie in difficoltà». Le sfide per il futuro del comparto si chiamano transizione digitale, disponibilità delle materie prime critiche, dazi, manodopera qualificata,nuove esigenze dell’abitare e costo dell’energia. E anche innovazione, sostenibilità e formazione, come emerge nei padiglioni di questa quarta edizione biennale di Saiei, organizzata dal gruppo Tecniche Nuove e Senaf: «Abbiamo qui oltre 500 aziende espositrici, 80 associazioni partner, quasi 150 tra convegni e workshop e infine -conclude il presidente, Ivo Nardella – 4 percorsi tematici, Saie Sostenibilità, Saie Infrastrutture, Saie Persone al Centro e Saie Innovazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore