
Ferretti, superata l’incertezza dei dazi Usa il mercato è in ripresa
La battaglia dei dazi, scatenata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avuto come risultato una primavera difficile per la nautica, con qualche effetto anche su un grande gruppo come Ferretti. Ma, a partire dall’estate, il mercato ha segnato una ripresa, anche se a due velocità, perché alcuni produttori di barche stanno ancora soffrendo.
A disegnare questo quadro è Alberto Galassi, ad di Ferretti group che, nella giornata di apertura del Cannes yachting festival, ha spiegato, tra l’altro, che l’azienda sta valutando possibili nuove acquisizioni nella nautica. Nel settore, afferma, «ci sono opportunità e le stiamo guardando con grande attenzione. Sia nei servizi, sia nella produzione, non ne ho mai viste tante come negli ultimi 4-5 mesi».
Il boat show francese ha aperto i cancelli, che chiuderanno il 14 settembre, e mette in mostra, tra Vieux Port e Port Canto, 711 imbarcazioni (nuove e usate) da 5 a 50 metri, presentate da circa 680 espositori. Ferretti ha portato al salone 26 imbarcazioni con 7 world première.
«I mesi di aprile e di maggio – ha detto Galassi – sono stati complicati: l’escalation dei dazi ha generato incertezza e questa è un nemico incredibile per la nautica. Il focus dei nostri clienti non riguardava tanto la barca in sé, perché parliamo spesso di unità grandi, che superano i 30 metri, vengono consegnate in Italia e non battono bandiera americana. La questione delle tariffe, però, ha colpito ogni settore in tutto il mondo: farmaceutica, moda, vini, automotive, acciaio e così via. Quindi non c’è stato un solo cliente, tra i nostri, che non abbia avuto, in quel momento, la testa concentrata sul core business di casa; e questo significa che la barca, che è un piacere, un divertimento, un momento di libertà emozionale, in quel frangente, non poteva essere una priorità».
A frenare i mercati, isomma, è stata «la paura dell’incertezza», da parte di molti imprenditori, in attesa di conoscere, nel dettaglio, le nuove misure Usa. Dopodiché, «con la fine dell’incertezza,questo grandissimo terrore si è ridotto e il settore è ripartito: i conti del semestre sono positivi e ne siamo soddisfatti, anche se abbiamo avuto meno ordini: l’order intake è diminuito (-9,2%, rispetto al primo semestre del 2024, ndr) ma è una questione di 30 milioni, l’equivalente di tre barche in meno. Ora, però, il trend è positivo e abbiamo molte trattative in corso. C’è stato solo un momento di congelamento, perché le priorità erano diverse».
Fonte: Il Sole 24 Ore