Fideuram allarga la rete con l’ingresso di 500 nuovi consulenti entro l’anno

Fideuram allarga la rete con l’ingresso di 500 nuovi consulenti entro l’anno

«Siete nel posto giusto, al momento giusto. Vogliamo continuare a crescere come comunità, grazie a persone come voi, che ogni giorno costruiscono il futuro della nostra azienda». Le parole di Lino Mainolfi, ad e dg di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking alla quarta edizione di Next generation, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, hanno trovato concretezza nei numeri diffusi ieri dalla divisione private di Ca’ de Sass che sta allargando la sua rete e puntando molto sulla formazione delle persone.

Nei primi 5 mesi di quest’anno sono infatti già entrati 215 nuovi private banker, ma l’obiettivo dell’intero anno va ben oltre il doppio, con 500 nuovi professionisti, attraverso selezioni mirate, percorsi strutturati di onboarding e valorizzazione della mobilità interna. «In un contesto in continua evoluzione come quello del private banking, Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking conferma il proprio impegno a investire sulle persone e sulle competenze, per affrontare le nuove sfide del settore e guidarne il cambiamento», spiega Mainolfi.

Fideuram ha oggi quasi 7mila (6.940) professionisti della consulenza che nel 2024 hanno seguito oltre 590mila ore di formazione, per migliorare la qualità della consulenza, rafforzare la relazione con la clientela e sostenere l’educazione finanziaria del Paese. Per organizzare i percorsi di formazione, dal 2013 è stato creato un vero e proprio polo formativo, il Campus Fideuram, che viene riconosciuto come punto di riferimento per tutto il settore, grazie anche alle numerose collaborazioni con istituzioni accademiche. A questo proposito uno dei progetti più importanti è la Certificazione del Consulente Patrimoniale, che viene svolto in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: nel solo 2024 ha qualificato 115 private banker, portando il totale a 1.400 professionisti accreditati dall’inizio del progetto.

Fonte: Il Sole 24 Ore