
Fisco, conto alla rovescia per il concordato preventivo: entro domani le adesioni
Conto alla rovescia per aderire al concordato preventivo biennale: l’amministrazione fiscale ha mandato in questi giorni lettere sui cassetti fiscali delle partite Iva potenzialmente interessate all’accordo biennale con il fisco che potranno aderire entro martedì 30 settembre mettendosi al riparo dai controlli. La richiesta del fisco sarà più alta per i contribuenti che hanno minor affidabilità fiscale (gli indici Isa) e comunque è previsto un “ravvedimento speciale”.
Gli esclusi rispetto all’operazione dello scorso anno
L’anno scorso erano stati ammessi alla misura anche i forfettari che ora non sono più compresi. Esclusi anche chi ha accettato la proposta per il biennio 2024-2025 e chi ha ricavi oltre i 5 milioni 164.569 euro.
Doppio binario per comunicare la scelta
Per il biennio 2025-2026, ricordava l’Agenzia delle Entrate, vale il “doppio binario” per comunicare la scelta: quest’anno l’adesione potrà infatti essere formalizzata insieme alla dichiarazione o in alternativa in via “autonoma” e cioè inviando il modello Cpb insieme al solo frontespizio di Redditi 2025. Più in dettaglio, come previsto dal provvedimento del 24 aprile scorso, l’adesione per il biennio 2025-2026 può essere trasmessa congiuntamente alla dichiarazione dei redditi e ai modelli Isa, entro il 30 settembre 2025, oppure in via autonoma.
Chi può aderire
Per il biennio 2025-2026 possono aderire al Concordato i contribuenti che nel 2024 hanno esercitato, in via prevalente, una delle attività economiche del settore dell’agricoltura, delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio per le quali risultano approvati gli Isa e che non hanno già aderito per il primo biennio (2024-2025).
Secondo il viceministro all’Economia, Maurizio Leo: «Dal concordato preventivo biennale abbiamo ricavato 1,6 miliardi di euro e in un colpo sono usciti dal sommerso 190 mila soggetti, con cui ora si può lavorare» e a cui è seguita «una fase 2.0 del concordato con cui abbiamo spianato ancor di più la strada per far sì che le imprese aderiscano, e così facendo staranno tranquille e non avranno l’incubo delle tasse».
Fonte: Il Sole 24 Ore