Fisco, spese mediche in crescita nel 730. Il Sud si avvicina al Nord

Fisco, spese mediche in crescita nel 730. Il Sud si avvicina al Nord

Inflazione e visite private

Effetto precompilata a parte, l’aumento delle cifre indicate al rigo E1 del modello 730 dipende da due fattori: la crescita dei prezzi (inflazione) e dei consumi (maggior ricorso alla sanità privata).

L’analisi del Caf Acli copre i periodi d’imposta dal 2020 al 2024 (che va in dichiarazione quest’anno): si vede bene il balzo della spesa nel 2021 dopo lo stop a visite, esami e interventi nella stagione più dura del Covid. Ma si vede anche un trend crescente che prosegue negli anni successivi. Tra il 2020 e il 2024 la spesa media aumenta più dell’inflazione in tutte le aree geografiche, ma nel Sud e nelle Isole – dove comunque le cifre assolute sono inferiori – l’incremento percentuale è maggiore.

Interessante anche il dettaglio dei capitoli di spesa, che il Caf Acli ricostruisce grazie alla catalogazione effettuata dai propri operatori. Quella dei farmaci da banco è la voce più diffusa (69,3%, +2,2% annuo). Ed è anche quella che presenta meno differenze tra le diverse aree geografiche e che è cresciuta meno nel tempo (+12,7% in cinque anni, a 377 euro). Anche le spese dentistiche, indicate da tre lavoratori e pensionati su dieci, sono aumentate in modo contenuto (+6,9% in cinque anni, a 947 euro).

Si conferma, invece, il balzo delle prestazioni specialistiche, presenti nel 47,2% dei modelli, già rilevata nel 2023. Nell’ultimo anno la spesa media detratta è cresciuta di 52 euro, +10,9%, con punte di 70 euro nel Nordovest.

Dove il Sud supera le regioni settentrionali è negli importi medi dei ticket sanitari: 233 euro contro i 155 del Nordest e i 162 del Nordovest. Un divario che si è allargato negli ultimi cinque anni, in controtendenza con l’andamento generale delle spese mediche nei modelli 730. E qui torna in mente la difficoltà di far quadrare i conti della sanità regionale in alcuni territori.

Fonte: Il Sole 24 Ore