Flixbus festeggia i primi 10 anni in Italia

Flixbus festeggia i primi 10 anni in Italia

Nell’arco di un decennio Flixbus ha sviluppato una rete di collegamenti che oggi unisce 300 città d’Italia in 19 regioni. È Flixbus, ex start up tedesca poi diventata a tutti gli effetti una multinazionale del travel tech attiva in 44 paesi, che ha aperto le prime tratte lungo la dorsale Milano-Venezia nel luglio 2015 con prezzi “promozionali” a partire da 1 euro. Da allora in Italia sugli inconfondibili bus verdi hanno viaggiato 50 milioni di persone che hanno scelto questa forma di mobilità low cost in alternativa all’auto e al treno. Il network collega le principali città italiane e località più piccole e scarsamente servite: quasi il 40% delle fermate FlixBus in Italia si trova infatti in centri con meno di 20mila abitanti spesso difficilmente raggiungibili in treno, dove l’autobus si offre come unica vera alternativa all’auto privata, di fatto favorendo la mobilità di chi vi risiede e assolvendo a una funzione sociale non solo legata ai prezzi bassi.

«Dieci anni fa abbiamo iniziato un viaggio in Italia, con poche certezze ma con una visione solida e tanta voglia di innovare – dice Cesare Neglia, Managing Director di FlixBus Italia -. Oggi celebriamo un traguardo importante, con la consapevolezza che il futuro ci riserverà sfide sempre nuove. Il mondo della mobilità sta cambiando a una velocità mai vista, e noi siamo assolutamente determinati ad abbracciare questo cambiamento per rispondere al meglio ai bisogni di chi ogni giorno sceglie di viaggiare con noi e delle comunità che raggiungiamo».

Il modello di business è guidato dalla app mentre si viaggia su una flotta di autobus di ultima generazione di partner locali, società di autoservizi del territorio. Una formula che in questo primo decennio ha portato alla creazione di oltre 2mila posti di lavoro, tanti sono i conducenti in servizio di imprese partner che lavorano per Flixbus. Guardando anche alla transizione ecologica la società ha promosso iniziative come Science Based Targets (SBTi) per valutare i propri progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra entro un quadro di riferimento scientificamente riconosciuto mentre parallelamente si impiegano tecnologie e carburanti più efficienti rispetto al diesel nell’emissione di CO2. Sono stati fatti test su autobus a gas naturale liquefatto (LNG), avviato a gennaio 2025 in collaborazione con Scania e Irizar e basato sull’implementazione di un motore all’avanguardia, in grado di utilizzare LNG di origine fossile e Bio-LNG in modo intercambiabile allo scopo di facilitare la transizione verso la fonte di alimentazione più sostenibile. Sebbene condizionata da variabili come l’effettiva disponibilità di carburante di origine biogenica, la sperimentazione dei nuovi autobus a LNG rappresenta un passo importante nell’esplorazione in Italia di alternative al diesel in grado di limitare l’impatto ambientale delle operazioni, in un contesto ancora caratterizzato da una scarsa scalabilità di tecnologie a zero emissioni per la lunga percorrenza. Sempre in Italia dal 2024 sono stati fatti test sull’HVO, un biocarburante vegetale idrogenato realizzato a partire da prodotti di scarto, nonché agli altri progetti condotti a livello globale. L’azienda si è impegnata a raggiungere l’obiettivo di Net Zero entro il 2040 in Europa ed entro il 2050 a livello globale. Sempre sul fronte dell’adeguamento della flotta ai nuovi standard di sicurezza e di comfort Flixbus ha deciso che non si superino l’età di cinque anni. Così entro fine anno è stato disposto il rinnovo di circa il 70% della flotta in Italia.

Fonte: Il Sole 24 Ore