Fmi: Italia resiliente ma aumenti la produttività e cancelli la flat tax

Fmi: Italia resiliente ma aumenti la produttività e cancelli la flat tax

L’economia italiana ha dimostrato una «certa resilienza» in un contesto di incertezza economica globale grazie agli investimenti e alla «rigorosa attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Ma dovrebbe «raddoppiare gli sforzi di riforma» per aumentare la produttività e stimolare la partecipazione alla forza lavoro, così da aiutare la crescita frenata in parte dall’invecchiamento della popolazione.

Consolidamento fiscale più ampio

A scattare la fotografia dell’Italia è Lone Christiansen, il capo missione per il Belpaese del Fondo monetario internazionale, spiegando che il Fmi «raccomanda all’Italia di procedere ad un consolidamento fiscale più ampio rispetto a quanto previsto per quest’anno e il prossimo», perché si prevede che «il tasso di interesse sul debito pubblico supererà la crescita economica» e che l’invecchiamento della popolazione aumenterà la pressione sulla spesa pensionistica e sanitaria. «Il buon andamento fiscale dello scorso anno ha determinato un avanzo primario dello 0,4%, il che rappresenta un ottimo inizio. Guardando al futuro, il governo è determinato ad abbattere l’elevato debito e il piano fiscale-strutturale a medio termine conferma tale impegno», ha aggiunto Christiansen, osservando come il raggiungimento di un avanzo primario pari al 3% del pil entro il 2027 sarebbe l’obiettivo da raggiungere. Centrarlo «contribuirà a ridurre il debito e ad aumentare la fiducia degli investitori», ha spiegato.

Un aumento del consolidamento fiscale potrebbe essere realizzato concentrando gli sforzi sulla «correzione delle distorsioni dell’economia. Occorrerebbe perseverare verso il rafforzamento dell’adempimento fiscale, razionalizzare le spese fiscali ed eliminare il regime forfettario preferenziale applicabile ai lavoratori autonomi. La limitazione delle garanzie pubbliche rafforzerebbe la resilienza e ridurrebbe i rischi», ha osservato Christiansen.

Promuovere la partecipazione delle donne alla forza lavoro

Per compensare il calo del numero di persone in età lavorativa e ravvivare la produttività, l’Italia – secondo l’istituto di Washington – dovrebbe promuovere la partecipazione delle donne alla forza lavoro, adottare politiche che valorizzino il capitale umano e definirne altre che sostengano il settore privato nella produzione e in una più rapida adozione dell’innovazione. «Un pacchetto di riforme volto ad incrementare la partecipazione delle donne, ad aumentare il livello delle competenze e rafforzare la produttività potrebbe determinare un aumento della crescita annua compreso fra 0,1 e 0,4 punti percentuali» fra il 2025 e il 2026, ha messo in evidenza Christiansen.

Fonte: Il Sole 24 Ore