Focus su Prysmian, Goldman conferma il ‘Buy’ e alza il target price
(Il Sole 24 Ore Radiocor) Prysmian sotto osservazione a Piazza Affari, dopo che Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione ‘Buy‘ sul titolo e alzato il target di prezzo a 90 euro, con un upside del 10,6%. Il titolo della società di cavi si muove attorno alla parità (a 81,38 euro), mentre il Ftse Mib viaggia in moderato rialzo.
In particolare, Goldman Sachs evidenzia come dal Global Sustainability Forum della banca siano emersi segnali di forte crescita nel business dei data center e prospettive positive legate all’innovazione (hollow-core fibre) e alle acquisizioni negli Stati Uniti. Inoltre, le nuove politiche tariffarie su rame e alluminio, secondo Goldman Sachs, rafforzano ulteriormente i target di Ebitda al 2028, visto tra 2,95 e 3,15 miliardi di euro.
Come sottolineano gli analisti, infatti, il business dei data center è raddoppiato quest’anno rispetto al 2024, quando per l’anno fiscale il gruppo ha registrato un fatturato di 1 miliardo di euro, trainato sia dai cavi elettrici che dalla fibra ottica (la cui esposizione è cresciuta di 3 volte). Secondo gli esperti, c’è anche un impatto positivo dall’esposizione dei data center nel business della distribuzione, «che è più difficile da quantificare ma potrebbe essere equivalente al 50% del business nell’ambito dell’elettrificazione e delle soluzioni digitali». Va notato che l’80% del mercato dei data center si trova negli Stati Uniti ma, per gli analisti, ci sono opportunità in crescita in Australia, mentre l’Europa rappresenta ancora solo 1/5 delle dimensioni degli Stati Uniti. Complessivamente, Prysmian ha una quota di mercato del 35% nei data center statunitensi dal punto di vista elettrico.
La differenziazione nei data center, osserva Goldman Sachs, richiede una leadership nell’innovazione: «il settore delle fibre ottiche, in particolare, richiede un’innovazione molto più rapida rispetto ad altre aree del portafoglio, poiché è importante cercare costantemente una maggiore densità». Prysmian è comunque «particolarmente ottimista», sottolinea, riguardo al potenziale delle fibre ottiche: l’azienda ha già venduto alcuni cavi e spera di aumentare presto la commercializzazione. Più in generale, a livello di gruppo, il 30% dei ricavi proviene da prodotti lanciati negli ultimi tre anni. In aggiunta, i recenti accordi con Encore Wire e Channell hanno posizionato Prysmian come «fornitore leader» negli Stati Uniti.
Negli States, sottolineano gli analisti, la carenza di manodopera è un problema più grave rispetto alla carenza di materie prime. A tal proposito, Prysmian «è quasi interamente locale per la produzione negli Stati Uniti, con il vantaggio di poter sfruttare il proprio profilo globale per approvvigionarsi di materie prime in misura maggiore rispetto alle altre aziende locali. Tuttavia, la disponibilità di manodopera per l’installazione è un problema per i loro clienti, così come lo sono il turnover e la disponibilità di manodopera specializzata per loro quando cercano di espandere la capacità produttiva».
Fonte: Il Sole 24 Ore