
Fondazione Cecchettin insieme a Coop per combattere la violenza contro le donne
Femminicidi e siti sessisti «non sono la stessa cosa» ma appartengono allo «stesso filo conduttore», alla stessa matrice sociale. Così Gino Cecchettin, padre di Giulia, la studentessa uccisa nel 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, e oggi presidente della Fondazione a lei dedicata ha dedicato parole chiare all’affaire dei siti sessisti, una radice che va «dai comportamenti che sembrano banali o goliardici, come gruppi online che diffondono immagini intime senza consenso o riducono le donne a oggetti, fino alle forme più gravi come i femminicidi». Per contrastare la violenza maschile contro le donne la Fondazione insieme a Coop ha messo sul tavolo una strategia in sei moduli, sei strategie di contrasto tutte in chiave di prevenzione. Per Gino Cecchettin, padre di Giulia e presidente della Fondazione che porta il suo nome, è questa la base sulla quale lavorare. Il primo pacchetto di azioni è stato presentato a Roma nella sala della Stampa estera attraverso una partnership – e un protocollo d’intesa – che unisce impresa e società civile.
L’accordo, ufficializzato nei primi giorni di settembre 2025, rappresenta un passo ulteriore della campagna “Dire, fare, amare”, lanciata da Coop la scorsa primavera con il supporto di Nomisma. “Dire, fare, amare – spiega Cecchettin – che non è essere amati, è amare, che è un verbo rivolto verso gli altri: ed è proprio quello che dovremo fare perché tendenzialmente quando parliamo di amore pensiamo qualcosa nell’atto di ricevere e invece amare è nell’atto di dare ed è in questo atto che si fa il bene della comunità e il bene della società nella quale viviamo”. E che il tema sia condiviso lo ha certificato una ricerca condotta su un campione nazionale aveva evidenziato come il 70% degli italiani sia favorevole all’introduzione dell’educazione alle relazioni come materia obbligatoria nelle scuole. Una richiesta che il mondo cooperativo intende sostenere con progetti mirati e iniziative legislative.
I progetti
La parola chiave è “prevenzione”. «Prevenzione significa costruire progetti formativi, alimentare consapevolezza e diffondere sensibilità – spiegano da Coop – partendo dal luogo di lavoro per poi estendere il messaggio all’intera comunità». Il progetto pilota prenderà il via il 30 settembre a Padova, città dove Giulia Cecchettin studiava. Circa 150 dipendenti di cinque negozi Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno saranno coinvolti in un percorso di formazione curato dalla Fondazione. Una prima indagine servirà a fotografare conoscenze e percezioni dei partecipanti sul tema della violenza di genere. Seguiranno cinque moduli progressivi: dal riconoscimento dei comportamenti inappropriati alla comprensione delle molestie, fino alla promozione di una cultura inclusiva e rispettosa.
L’obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: costruire un modello replicabile su scala nazionale. «Un percorso rivolto alla persona più che al dipendente – sottolineano dalla Fondazione – capace di incidere sulle relazioni quotidiane e di lasciare tracce durature».
Il Manifesto
Dalla formazione nascerà anche un “Manifesto contro la violenza di genere”, elaborato da un gruppo di lavoro aperto a cooperative, enti, imprese e associazioni che vorranno impegnarsi sul tema. Ma non c’è solo la dimensione interna. Coop e la Fondazione puntano anche a coinvolgere i consumatori: a novembre prenderà il via una campagna di sensibilizzazione nei punti vendita. Quasi 90mila borse di tela con un disegno realizzato da Giulia verranno distribuite ai clienti, e parte del ricavato sarà destinato a sostenere nuove attività della Fondazione. Un gesto simbolico che vuole portare la voce di Giulia nella quotidianità di milioni di persone.
La proposta di legge
L’accordo si lega anche alla proposta di legge di iniziativa popolare “Diritto a stare bene”, che mira a istituire un servizio pubblico nazionale di psicologia, con presenza stabile nelle scuole. Coop annuncia il proprio sostegno alla raccolta firme, che dovrà raggiungere almeno 50mila sottoscrizioni entro il 10 dicembre. «Siamo orgogliosi di presentare oggi l’accordo con la Fondazione Cecchettin – afferma Maura Latini, presidente di Coop Italia –. Diffondere una cultura contro la violenza di genere e agire in forma preventiva è fondamentale. Nel 2024, 97 donne sono state uccise da partner o familiari: una ogni 3,7 giorni. Non deve stupire che Coop scelga di impegnarsi su questo fronte, coniugando logiche economiche e responsabilità sociale».
Fonte: Il Sole 24 Ore