
Fondi alternativi, rendimenti interessanti nonostante dazi e conflitti geopolitici
Ottenere rendimento con i mercati in calo. L’auspicio di tanti, ovviamente, ma i fondi alternativi potrebbero davvero ottimizzare il portafoglio in questa direzione. In un contesto di mercato sempre più difficile da decifrare (dazi, conflitti geopolitici) le strategie tradizionali “long only” stanno infatti mostrando tutti i loro limiti. I fondi alternativi, invece, si stanno ritagliando uno spazio crescente nei portafogli diversificati proprio per la loro capacità di decorrelarsi dai benchmark azionari. Tra le varie strategie adottate, due meritano particolare attenzione: long/short equity e market neutral.
Le differenze
I fondi long/short combinano posizioni “long” su titoli sottovalutati (quindi da comprare) con posizioni “short” su titoli ritenuti sopravvalutati (di conseguenza da vendere). L’obiettivo non è battere un indice, ma generare un rendimento positivo assoluto, sfruttando le inefficienze relative tra titoli. Alcuni fondi mantengono un’esposizione netta positiva, altri sono più flessibili o direzionali.
I fondi market neutral, invece, cercano di neutralizzare l’impatto dell’andamento del mercato nel suo complesso e per farlo compensano la componente long con quella short. Il risultato è un’esposizione netta vicina allo zero, ideale per chi cerca bassa volatilità e protezione in fasi di mercato incerte.
I rendimenti a 5 anni
Su un orizzonte di 5 anni (cioè dalla pandemia in avanti) i rendimenti tra gli strumenti che adottano queste strategie sono molto differenziati. Tra i migliori il Liontrust Gf European Strategic Equity, con un rendimento cumulato del +124,57%, seguito da Jupiter Merian Global Equity Absolute Return (+73,65%) e Gam Star Composite Global Equity (+62,77%). Questi fondi combinano approcci long/short a livello europeo o globale (o market neutral come nel caso del fondo Jupiter) e mostrano come la gestione attiva possa, in alcuni casi, generare valore anche in scenari complessi. È proprio in questo periodo ricco di turbolenze che questi fondi registrano buone performance, in alcuni casi superiori ai benchmark di mercato.
I rendimenti a 10 anni
Se nei 5 anni le strategie alternative hanno brillato grazie alla maggiore volatilità e incertezza dei mercati, nel decennio i rendimenti sono in media più moderati. Il miglior fondo in classifica ha registrato un +114% (si veda tabella), ma diversi prodotti si collocano su valori molto più contenuti e, in alcuni casi, negativi. «Questo – sottolinea Vincenzo Cagnetta, analista e consulente finanziario indipendente di Studio Enca – riflette una caratteristica strutturale di queste strategie: danno il meglio in contesti di mercato turbolenti o discontinui, dove l’approccio long/short o market neutral può sfruttare le inefficienze e la dispersione tra i titoli. In fasi più direzionali e lineari, come quelle che hanno caratterizzato buona parte del decennio post-2013, la loro capacità di generare alfa tende a ridursi».
Fonte: Il Sole 24 Ore