
Fontana: governo non accetti gestione centralizzata fondi coesione Ue. Il ministro Foti replica
«Si deve abbandonare la ricerca di un centralismo che, ahimè, si sente purtroppo sullo sfondo. E non tanto sullo sfondo», visto che «anche ieri c’è stato un ministro (il ministro Foti, ndr) che in questo Meeting sottolineava l’opportunità che i fondi di coesione non vengano gestiti dalle Regioni: sarebbe un errore imperdonabile e inaccettabile». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al Meeting di Rimini. «Le Regioni – ha aggiunto il governatore – devono avere sempre più rilevanza ed essere sempre più nelle condizioni di decidere sui loro territori».
L’ipotesi in questione
Sull’ipotesi di gestione dei fondi di coesione a livello centrale anziché da parte delle Regioni, «la responsabilità deriva dall’Europa, però pare che ci sia anche un sostegno da parte governativa. Quindi mi auguro che ci siano dei pensieri e che, invece che accettare supinamente questa scelta dell’Europa e anzi sostenerla, ci sia una vera presa di posizione da parte del governo nazionale». Così, in un punto stampa al Meeting di Rimini, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che in mattinata, in un incontro aveva definito “inaccettabile” questa prospettiva. «Io credo che i fondi di coesione sono quelli che consentono alla Regione di fare la parte di politiche più importanti – ha osservato – perché noi con i fondi di coesione sosteniamo le attività produttive, sosteniamo l’innovazione, sosteniamo la formazione professionale, che sono i cardini su cui si basa l’economia di questa regione». Quindi, ha argomentato Fontana, «se l’economia funziona, se il modello lombardo è un esempio per tutto il Paese, se il modello lombardo dà dei risultati eccellenti, bisogna impedire che venga modificato e che venga alterato. Se i fondi di coesione, che per la Regione della Lombardia sono 3 miliardi e mezzo in 7 anni, vengono gestiti direttamente da Roma, è chiaro che la nostra funzione innanzitutto viene meno perché gran parte delle nostre politiche non le potremmo realizzare, ma soprattutto rischia di venir meno il modello lombardo di governo con una gravissima ripercussione per la Lombardia, ma anche per tutto il Paese», ha concluso.
La risposta del ministro Foti
«Nel dibattito di ieri sui fondi di coesione, nessuno degli intervenuti ha sostenuto che gli stessi debbano essere centralizzati e gestiti dallo Stato. In verità, essendo stata posta in rilievo la necessità di un maggiore coinvolgimento dei Comuni, chi scrive ha detto che la decisione compete alle Regioni», così il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti. «Non solo – prosegue il ministro – ma, essendo la sussidiarietà un pilastro della coesione, ho evidenziato da parte mia che quella verticale, proprio in ragione della governance multilivello, è molto più pregnante di quella orizzontale, per la quale il coinvolgimento della società civile risulta ancora parziale. Del resto, proprio chi scrive, in questi mesi, ha coerentemente espresso a nome del Governo la posizione di escludere i fondi della coesione dai cosiddetti piani Paese, ipotizzati dalla Commissione Europea per la programmazione 2028-2034», conclude Foti.
Fonte: Il Sole 24 Ore