Forno Brisa allarga la rete del pane sostenibile

Mantengono il controllo locale sulle loro aziende, per non rinunciare al rapporto con il territorio, con i clienti e con i fornitori. Ma le scelte sulle strategie di crescita e sugli investimenti sono ora delegate a Breaders, la società alla quale fa capo l’insegna Forno Brisa. L’innovativa catena di bakery di Bologna – cinque punti vendita nel capoluogo emiliano, altri due in arrivo tra il prossimo autunno e i primi mesi del 2025 – ha aggiunto un nuovo tassello al proprio piano di sviluppo facendosi promotrice della creazione di una mini holding che aggrega altre quattro piccole catene, tra Milano, Udine, Pescara e Senigallia, con le quali entro l’anno arriverà a contare ventidue negozi.

Obiettivo: superare il raddoppio del fatturato totale aggregato (che oggi è di 14 milioni di euro) entro il 2027, quando i punti vendita, grazie a nuovi ingressi nella società e ad altri negozi, dovranno essere 33. Un altro step di una espansione sostenuta anche da due campagne di crowdfunding – l’ultima si è conclusa l’anno scorso – che hanno portato Forno Brisa a raccogliere 5,5 milioni.

«Tutto è nato da una idea di sviluppo che da soli non avremmo mai potuto realizzare, a partire da un impianto molitorio – dice Pasquale Polito, general manager di Breaders -. Strada facendo aggregheremo altre insegne di bakery con una selezione che non si basa solo sui numeri. La nostra bussola è la condivisione di alcuni valori imprescindibili, dalla sostenibilità alla responsabilità sociale di impresa per arrivare alla trasparenza e alla valorizzazione del merito».

I lavori dell’impianto molitorio, a Nocciano, in provincia di Pescara, sono già iniziati. Con un investimento di quasi un milione di euro, l’impianto entrerà in funzione a partire dai primi mesi del prossimo anno, al servizio di tutti i punti vendita che ora compongono la galassia Breaders. E l’Abruzzo è stato scelto perché proprio qui è presente la principale filiera del grano di cui si avvale la società.

Quanto al marchio Forno Brisa – che da solo genera un fatturato di 4,6 milioni – ha anche già completato il percorso di digitalizzazione dei processi produttivi, commerciali e amministrativi.
Le nuove mini catene entrate a far parte del gruppo sono Davide Longoni Pane, che a Milano conta già sette negozi, Mamm di Udine (due punti vendita ai quali a breve se ne sommeranno altri due), Mercato del Pane di Pescara (tre negozi e un quarto in arrivo) e Pandegrà di Senigallia, che per ora dispone di due punti vendita.

Fonte: Il Sole 24 Ore