Foti: «Nella revisione del Pnrr tre leve per le imprese. Alert alle Regioni sulla sanità»

Foti: «Nella revisione del Pnrr tre leve per le imprese. Alert alle Regioni sulla sanità»

«Stiamo lavorando per una rimodulazione del Pnrr che ottimizzi le risorse e consenta un utilizzo da parte di tutti i destinatari non teorico, ma pratico. Per le imprese, il nostro obiettivo è quello di accelerare sull’innovazione, sulla competitività e sulle competenze. Su queste tre leve si baserà la revisione, anche per consentire di aprire ai mercati che hanno la possibilità di ripagarci, con gli interessi, il prezzo dei dazi americani. Penso al Mercosur, agli Emirati Arabi, a una parte dell’Asia». All’indomani dell’incasso della settima rata da 18,3 miliardi, il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, fa il punto con Il Sole 24 Ore sulle sfide che attendono il governo in queste settimane per sottoporre alla Commissione Ue, a settembre, dopo i passaggi in cabina di regia e in Parlamento, la proposta definitiva per l’ultima riscrittura del Piano. Quella che interesserà i 240 obiettivi rimasti da centrare, collegati alla nona e decima rata da 41,2 miliardi, da cui dipenderà il destino del Pnrr italiano.

Già ad aprile l’esecutivo aveva ipotizzato che avrebbero potuto essere rimodulati a favore delle imprese 14 miliardi del Pnrr… 
Quattordici miliardi era la proiezione massima, che dovremo verificare. Oggi sappiamo che Transizione 5.0 ha migliorato moltissimo il tiraggio nell’ultima fase, ma è impossibile che si arrivi ai 6,3 miliardi previsti. Stiamo verificando misura per misura quali possono centrare gli obiettivi e quali strade alternative possono essere imboccate per evitare tagli alla dimensione finanziaria del Piano, anche sfruttando tutti gli strumenti suggeriti dalla Commissione Ue. Ma è altrettanto importante, visto il contesto geopolitico, il confronto che stiamo conducendo a livello europeo per abbattere i dazi interni: vanno approvati i pacchetti omnibus per le semplificazioni e auspichiamo un intervento per contrastare gli effetti della svalutazione del dollaro rispetto all’euro.

Aperto è anche il dossier delle esenzioni rispetto ai dazi Usa…

È lo snodo chiave anche per permetterci di capire quali tipi di imprese andranno attenzionate di più. Fonte di forte preoccupazione sono i dazi a oggi ipotizzati per acciaio e alluminio. Ci auguriamo che nella trattativa possano essere riconosciute quote di esportazione a dazi agevolati.

Fonte: Il Sole 24 Ore