
Franchi: «doValue, più valore con Gardant e Coeo»
Coeo è un’operazione trasformativa. Ci apre otto nuovi mercati: Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Olanda, Regno Unito, Svezia, Norvegia e Finlandia. Ma soprattutto ci porta in un business molto diverso: il recupero automatizzato di crediti “small ticket” legati a e-commerce, utilities, mobilità. Oggi il 70% delle attività è gestito in modo automatico, con obiettivo 85% nel 2026. I clienti non sono banche ma grandi operatori digitali. Appena il credito entra in default, intervengono. Il tutto è gestito con intelligenza artificiale e processi interamente digitali.
Come intendete integrarla nel gruppo?
A differenza di Gardant, qui la sinergia è soprattutto di ricavi, non di costi. Mentre su Gardant ci siamo focalizzati sulle sinergie, qui il punto di forza sono i ricavi. Coeo ha un modello che vogliamo esportare nei nostri mercati storici – Italia, Spagna, Grecia, Cipro – e al tempo stesso portare il nostro know-how nel servicing bancario secured in Germania e negli altri Paesi dove coeo è già presente. L’integrazione sarà graduale: Gardant sarà completata nel 2025, Coeo nel 2026, che sarà anche l’anno del nuovo piano industriale.
Guardate anche fuori dall’Europa?
Sì, ma a tempo debito. Il modello coeo si presta molto bene a mercati come Nord America e Canada, soprattutto per segmenti come buy-now-pay-later e e-commerce. Li stiamo studiando con attenzione sempre con approccio prudente. L’obiettivo è duplice: espandere il nostro core business dove coeo è già presente e portare coeo nei nostri mercati storici.
Fonte: Il Sole 24 Ore