Frans Hals, una grande mostra al Rijksmuseum

Dopo le celebri mostre su Vermeer e Rembrandt, il Rijksmuseum di Amsterdam non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di presentare quella che, da tempo, viene considerata la terza colonna della pitture olandese del Secolo d’Oro: Frans Hals. La mostra, che comprende circa 50 dei più grandi dipinti del maestro, molti dei quali provenienti da prestiti internazionali, e che resterà aperta fino al 9 giugno 2024, è organizzata in collaborazione con la National Gallery di Londra, e la Gemäldegalerie, Staatliche Museen di Berlino, e grazie ad una speciale collaborazione con il Frans Hals Museum di Haarlem, città dove il pittore giunse bambino da Anversa e dove visse il resto della sua vita.

“Cavaliere che ride”

Tra le opere più importanti presenti: “Ritratto di Catharina Hooft con la sua nutrice”, “Malle Babbe” da Berlino, “Bambino che ride” dal Mauritshuis de L’Aia, “Giovane pescatore” da una collezione privata, “Il Banchetto degli Ufficiali della milizia di San Giorgio” del 1616, mai prestato in precedenza, “Le reggenti dell’ospizio” e il “Cavaliere che ride” opera appartenente dal 1870 alla Wallace Collection di Londra e mai tornata nei Paesi Bassi in precedenza.

L’artista

Frans Hals (Anversa 1582/1584 – Haarlem 1666) è considerato uno degli artisti più innovativi del XVII secolo per il suo stile pittorico in grado di catturare la vitalità dei suoi soggetti che rappresenta come persone vive grazie ad uno stile coraggiosamente unico e assolutamente originale nella pittura dell’epoca. Per farlo l’artista scelse di avvalersi di una pennellata particolarmente rapida che gli permise di ottenere un senso di dinamismo anche nei ritratti e lo fece definire un precursore dell’impressionismo influenzando, con il suo stile, artisti come Manet, Monet e lo stesso Van Gogh. D’altro canto Hals fu uno dei pochissimi artisti a dipingere con successo persone che sorridono e ridono, sfida particolarmente difficile per un pittore.

La mostra

I soggetti dei suoi dipinti prendono ancora più vita grazie a questa mostra che, con un focus tematico, esplora le loro identità individuali e i loro mondi sociali, presentando, in ognuna delle dieci sale, un aspetto diverso del lavoro dell’artista: sorrisi e risate, famiglia, soggetti maschili, piccole tele, ritratti di gruppo e dipinti di coppie. Lo stile e la tecnica originali di Frans Hals gli valsero ai suoi tempi la reputazione di virtuoso, uno status eguagliato solo da artisti del calibro di Rembrandt nei Paesi Bassi e Velázquez in Spagna. Non a caso era un ritrattista molto richiesto tra i ricchi cittadini di Haarlem e delle aree limitrofe. Ma nel corso del XVIII secolo l’opera di Hals cadde gradualmente nell’oscurità e fu solo nel XIX secolo che il critico d’arte Théophile Thoré-Bürger (1807–1869) riscoprì la sua opera, così come quella di Vermeer.

Frans Hals, Amsterdam, Rijksmuseum. Curatori: Friso Lammertse e Tamar van Riessen, fino al 9 giugno 2024

Fonte: Il Sole 24 Ore