Frieze Master per ogni desiderio, dai tagli di Fontana ai dinosauri

Frieze Master per ogni desiderio, dai tagli di Fontana ai dinosauri

Nata per completare l’offerta della fiera d’arte contemporanea Frieze a Londra, nelle cinque giornate di apertura dal 13 al 19 ottobre Frieze Master ospita sotto la struttura temporanea a Regent’s Park una grande varietà di gallerie internazionali e locali – 123 da 26 paesi – che stimolano la fantasia del collezionista coprendo la più vasta offerta possibile in termini geografici e culturali, e di epoche storiche e persino preistoriche. Il successo di questa formula in termini di pubblico (nonostante il costo del biglietto non sia propriamente popolare) e di vendite stato confermato anche a questa edizione, nonostante i timori legati alla situazione internazionale, e alla necessità specifica di adeguarsi agli ostacoli transfrontalieri posti dalla Brexit, che hanno indotto alcune gallerie a rinunciare all’appuntamento.

Novità alla guida della fiera

L’opening del 15 ottobre ha segnato anche il debutto della nuova direttrice della fiera, l’italiana Emanuela Tarizzo, forte della sua precede esperienza come gallerista presso Tomasso nel Regno Unito. All’inaugurazione la direttrice non ha esitato a mostrare la propria soddisfazione per la qualità delle opere presentate e l’ingresso di gallerie come la nordica Amells Konsthandel che presenta insieme a Adam Williams Fine Art uno splendido lavoro di Strindberg e una tavola simbolista di Akseli Galles-Kallela. In generale il nucleo di gallerie di dipinti antichi fino al ‘800 si è espanso, così come la presenza di opere e gallerie indiane. Degna di nota anche la nuova sezione curata Reflections, che insieme alla già presente Studio, permette di introdurre presentazioni originali a complemento delle più classiche presentazioni. È sostanzialmente impossibile riassumere la grande varietà presente di periodi, culture, medium, senza essere inevitabile influenzati dal gusto personale; ma si è provato a dar rappresentanza alle diverse anime della fiera sottolineando le opere più particolari, che in diversi casi hanno visto anche vendite importati, con un occhio particolare alle realtà italiane in fiera. I prezzi indicati sono da intendersi richieste al netto di eventuali tasse e costi aggiuntivi.

Le sezioni curate

La fiera presenta tre sezioni curate in cui le gallerie selezionate a partecipare si attengono a linee guida specifiche. Le sei gallerie della sezione Reflections, inaugurata quest’anno per la prima volta, sono state invitate a presentare opere ispirate ad importanti collezioni del passato. Fra queste l’italiana Brun con sede a Milano e Firenze si è ispirata alla casa-museo di Sir John Soane, uno dei piccolo musei più straordinari, riproponendone le caratteristica densità di opere classiche attraverso i secoli, dalle statue antiche romane ai bronzetti rinascimentali e le opere neoclassiche. La varietà dei lavori si riflette anche nei prezzi fra 20 e 155 mila sterline, fra cui spicca una grande copia in gesso di un scultura attica già parte della collezione del Metropolitan Museum, offerta a 45mila sterline, e quattro rare colonne di marmo africano a 155mila sterline.
La sezione Studio, giunta al suo terzo anno, si propone invece di ‘visitare’ gli studi di alcuni artisti contemporanei che operano in modo esplicito in relazione con l’arte del passato. Fra queste la Frith Street Gallery di Londra dedica lo spazio a Dorothy Cross, con un’opera ‘di peso’ sotto ogni profilo: un blocco di marmo rosa di Damasco di oltre una tonnellata dalle caratteristiche venature da cui sono stati scolpiti due piedi di una persona inginocchiata. Il titolo ‘Kneel’ rivela la chiave di lettura che unisce il simbolismo religioso dei grandi maestri al dramma migratorio di oggi: un’opera impegnativa con una richiesta di 110mila euro. La sezione più longeva e di grande successo di pubblico e vendite è Spotlight, con spazi destinati ad un solo artista per galleria; questo focus permette al pubblico di conoscere artisti del passato recente meno noti a livello internazionale, con una forte presenza al femminile. Fra queste due gallerie italiane propongono altrettante artiste: 10A.M. di Milano presenta le geometrie ottiche di Marina Apollonio, vendendo diversi lavori nel range di prezzo fra 8.500-32.000 euro. mentre le strutture dinamiche più complesse sono proposte a 80-100mila euro. La toscana Secci propone grandi tele figurative ispirate al dinamismo sportivo di Titina Maselli, a cavallo fra anni ‘70 e ‘80, con prezzi fra 30-80mila euro. L’inglese Richard Saltoun, che grazie anche alla sede a Roma lavora con gli archivi di molte artiste basate in Italia, dedica il focus a Bertina Lopez, artista di origine mozambicana ma rifugiata in Italia per gran parte della sua vita, i cui lavori ispirati al suo dramma personale sono in importanti collezioni museali, ma restano accessibili con i lavori su carta entro 15mila sterline, mentre le tele di grandi dimensioni hanno trovato compratori fra 35-85mila sterline. Grandi soddisfazioni anche per la Gallery of Everything specializzata in opere di artisti non tradizionali, che piazza due lavori di Madge Gill rispettivamente a Tate e alla National Portrait Gallery. I lavori ad inchiostro su tele da lavoro o su carta ripetono la figura di altre-ego fantasma. Oltre alle acquisizioni istituzionali la galleria riporta molte vendite fra i lavori su carta a partire da 1.500 sterline in formato cartolina, 17.500 sterline per quelle più grandi mentre quelle su tessuto partono da 30mila sterline.

La top ten della sezione principale

La ricca varietà di gallerie impone scelte rappresentative dei vari ambiti di collezionismo presenti, ad iniziare dall’arte moderna. A completare l’offerta di artiste italiane del ‘900 ‘riscoperte’ è la belga Axel Vervoordt che propone una personale dedicata alla veneziana Ida Barbarigo, le cui geometrie astratte degli anni ‘50 progressivamente mutano in tele figurative di dimensioni medio-grandi. Le tele più interessanti degli anni ‘50 e ‘60 si attestano attorno a 60mila euro, mentre i lavori su carta sono disponibili con prezzi attorno a 12-18mila euro. Restando in ambito italiano, lo specialista del settore Robilant+Voena fa bella mostra di un particolarissimo ed unico lavoro di Lucio Fontana: un soffitto in polistirolo lavorato con pittura nera, tagli e buchi del 1957, l’anno prima delle formalizzazione dei tagli su tela con la serie delle Attese, già installato a Villa Olmo a Como; si tratta di un lavoro museale per qualità, unicità e complessità conservativa (la richiesta è di 2,2 milioni di euro), mentre i tre lavori venduti dell’artista passano di mano da 1,6 milioni a 200mila euro. Molto ammirata anche una anche una grande composizione religiosa di Neri di Bicci per cui la richiesta è attorno a 3 milioni. Anche Ben Brown vende lavori di Fontana, in un grande spazio prevalentemente dedicato alle opere decorative dei Lalannes, fra cui le popolari pecore, diverse delle quali vendute fra 300-800mila dollari, e gli arazzi di Alighiero Boetti fra cui spicca una ‘Mappa’ milionaria.
Al di là dell’area italiana, Osborne Samuel propone una selezione dei grandi nomi dell’arte inglese fra cui spicca per rarità il lavoro di Naum Gabo, la cui scultura sperimentale del Dopoguerra impegna spesso materiali plastici, come nel caso del lavoro geometrico venduto per circa mezzo milione di sterline, mentre una seconda scultura complessa con stringhe in alluminio passa la soglia milionaria per una richiesta di 1,1 milioni di sterline. La forte presenza di gallerie di dipinti antichi, incrementata rispetto al passato, è guidata dal decano Johnny van Haeften, che oltre alle consuete opere fiamminghe di cui è specialista, fra cui una ‘Passione’ di Francken il Giovane venduta a 300mila sterline, propone una grande tela di Claude Lorraine che raffigura la partenza di San Paolo per l’Italia, ricca di dettagli e luminosità, una delle opere più care in fiera alla richiesta di 15 milioni di sterline. Ma la fiera non propone solo opere d’arte tradizionali come pitture e sculture.

Fonte: Il Sole 24 Ore