
Furti d’auto e moto, carcere fino a sei anni e uso di intercettazioni
Aggravante specifica per elevare la sanzione; confisca obbligatoria; stop ai benefici carcerari. Questi i contenuti del disegno di legge, in materia di furti d’auto o moto, del quale la commissione Giustizia del Senato ha avviato l’esame a ridosso della pausa estiva. Il testo interviene di fronte a una situazione di assoluta criticità, cristalizzata nei dati che accompagnano il provvedimento.
Dati in crescita
A venire sottolineata è infatti un’evoluzione preoccupante. I furti di veicoli in Italia sono in aumento: nel 2024 sono stati rubati oltre 136.000 veicoli, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente un incremento del 6 per cento per le sole automobili. Ancora più marcato l’incremento dei furti di veicoli commerciali, più che raddoppiati (+112 per cento). È quanto emerge dai dati forniti dal ministero dell’Interno, integrati con quelli provenienti da altri report e studi sul fenomeno. La refurtiva viene spesso smontata nel giro di poche ore e i pezzi inviati lungo le direttrici dell’Est Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente.
Le Regioni più colpite
«Un fenomeno criminale in crescita – si legge nella relazione – che è diffuso su tutto il territorio nazionale ma con picchi nella macro-area costituita dalle regioni Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia dove si concentrano quasi 8 furti su 10, e si verifica con sistematicità e frequenza, creando rilevanti situazioni di allarme sociale e problemi di ordine pubblico».
Aggravante su misura
L’intervento introduce allora una serie di novità. Innanzitutto, tra le circostanze aggravanti a effetto speciale del delitto di furto viene introdotta, all’interno dell’articolo 625 del Codice penale, anche quella di avere commesso il fatto su autoveicoli o motocicli o comunque su mezzi privati di trasporto.
Sì alle intercettazioni
L’inasprimento, che comporta l’applicazione della pena della reclusione da due a sei anni, aumenta le potenzialità investigative, visto che diventa possibile ricorrere alle intercettazioni di conversazioni. Inoltre, viene previsto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.
Fonte: Il Sole 24 Ore