
Gaia incanta il pubblico fra musica e parole con «La Rosa dei venti»
Rosa dei venti, però, è anche il contatto con la natura. «Ho atteso tanto il momento di questo disco – ha spiegato – perché è stato scritto negli ultimi tre anni. C’era stato il Covid, non avevo potuto avere un contatto reale con il pubblico vis à vis. Ora riprendo il ciclo naturale della vita, anche per lasciarmi stupire».
Al Fuorifestival, Gaia si è raccontata a parole e soprattutto con la sua musica. Ci sono state, appunto “Rosa dei venti”, la sensuale “Twin flames” ma anche la sua “Dea saffica”, inno all’empowerment femminile uscito come singolo un anno fa (un elogio, raccontava allora, alla donna «come Venere e madre», a quel «potere magico, che viene fuori nel momento in cui ci uniamo. Siamo tutte l’una lo specchio dell’altra – dichiarava – prima lo capiamo, prima riusciamo ad essere potenti»). C’è stata “Chega”, omaggio ai suoi esplosivi inizi, quando, cinque anni fa, si affermava nella diciannovesima edizione di “Amici di Maria De Filippi”.
Infine c’è stata, ovviamente, quella “Chiamo io chiami tu” che si è fatta largo dopo il frastuono sanremese, anche grazie al viralissimo video del coreografo Carlos Diaz Gandia, che ha fatto sorridere e ballare tutti col suo «shik shak – tiki tà taka tà». Un fenomeno che ha vendicato il 26° posto in classifica con il primo posto della programmazione radiofonica. Sul palco dell’Ariston, comunque, Gaia aveva avuto già la sua piccola vittoria, con la collaborazione con Toquinho: «Tutti i grandi – ha spiegato la cantautrice – sono accomunati dall’umiltà. Mi ha dato tanti consigli e, soprattutto, mi ha consentito di divertirmi e godermi il palco».
Ora, di palchi, Gaia ne avrà molti: dopo gli instore in tutta Italia e l’evento del 7 maggio al Fabrique di Milano, le valigie sono quasi pronte: due date a fine mese e un luglio e agosto di concerti e partecipazioni ai festival. Sempre seguendo la sua “rosa dei venti”.
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Fonte: Il Sole 24 Ore