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Garibaldi Hotels accelera la crescita: nuove acquisizioni, Mice e un piano triennale da 50 milioni
“Non vogliamo per scelta essere un’azienda monoprodotto e circoscritta solo ad un territorio. Il nostro claim “Tutta l’Italia che vuoi” racchiude appieno la nostra filosofia aziendale”. Così Fabrizio Prete, amministratore delegato di Garibaldi Hotels, descrive la filosofia che sottende ad un’azienda nata ad Ostuni nel 2013 dall’idea di un team di giovani imprenditori e caratterizzata dalla trasversalità dell’offerta di ospitalità con resort, hotel e club, che oggi conta 14 strutture, con la Puglia in prima linea ma anche Sicilia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Basilicata, Umbria e Lazio. Il gruppo è anche entrato nel ranking FT1000 Europe’s Fastest Growing Company.
“La nostra snellezza in termini organizzativi, la nostra velocità decisionale e qualche prudente intuizione – dichiara l’a.d. – ci danno sicuramente un vantaggio competitivo rispetto ad aziende molto più articolate ed elefantiache”.
Il modello di business
L’azienda si è consolidata come catena alberghiera specializzata nelle gestioni attraverso contratti di affitto di azienda di lunga durata, “capaci di permettere una crescita in termini di prodotto alberghiero e performance delle strutture – commenta il manager – e non vogliamo perdere la nostra connotazione, che ci identifica sul mercato da oltre dieci anni. Durante il nostro percorso di crescita abbiamo però scelto di avviare un progetto di sviluppo immobiliare partendo da alcune strutture da noi già gestite. Abbiamo acquisito la proprietà di alcuni dei nostri hotel (tre: Hotel Monzoni e Piaz in Trentino e Avalon Resort in Sicilia), dopo averli portati ad una crescita di fatturato importante, agevolando pertanto noi nel costruire l’operazione finanziaria e il proprietario a dismettere in maniera adeguata il suo bene”.
In alcuni casi, quindi, Garibaldi Hotels ha deciso di modificare il suo approccio adottando una formula mista (gestione e acquisto), “solo dopo opportune ed approfondite analisi compiute sia internamente che con l’ausilio di partner esterni”, precisa l’amministratore delegato.
Il piano di crescita triennale
Nel prossimo triennio il piano industriale prevede “l’acquisizione in portfolio di almeno dieci strutture alberghiere equamente distribuite fra city hotel e strutture leisure, raggiungendo un fatturato aggregato di circa 50 milioni di euro e ben 25 strutture ricettive. Stiamo, infatti, attenzionando diverse destinazioni sia in città principali che in città secondarie sempre in Italia – annuncia -. Non tralasciamo la possibilità, anche in questo caso, di acquisirne, dopo almeno un biennio di gestione, anche la proprietà immobiliare”.
Fonte: Il Sole 24 Ore