Garlasco, non c’è sangue in impronta sulla porta. Tra i reperti manca l’intonaco dell’impronta 33

Garlasco, non c’è sangue in impronta sulla porta. Tra i reperti manca l’intonaco dell’impronta 33

Un lavoro meticoloso – quello svolto il 17 giugno 2025 – di verifica del contenuto dei plichi che raccolgono i reperti di 18 anni fa per essere analizzati, se utilizzabili, con le tecniche di ultima generazione. Un lavoro certosino, certo non privo di tensioni tra i consulenti delle parti e i periti indicati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, che durerà giorni – prossimo appuntamento giovedì -, e che costituisce solo l’inizio del maxi incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi.

Tra i reperti raccolti non c’è l’intonaco grattato dalla parete delle scale vicino alle quali fu trovato il corpo della ragazza e sul quale era stata isolata l’impronta 33 ora attribuita ad Andrea Sempio, l’amico della vittima al centro della nuova indagine.

Il tentativo sarebbe stato di estrapolare il Dna da quel reperto, cercato senza successo nelle scorse settimane dai carabinieri, per approfondimenti su quella manata a cui inquirenti e investigatori attribuiscono grande significato.

Nessuna traccia di sangue è stata individuata nelle impronte

Nessuna traccia di sangue è stata individuata nelle impronte. E’ quanto trapela al termine degli accertamenti che sono durati tutto il giorno del 17 giugno 2025.

Fonte: Il Sole 24 Ore